Regia di Alessandro Capitani vedi scheda film
Valerio (Riondino) e suo figlio Carlo (Forte) da anni terrorizzano con fantasmatici movimenti notturni gli affittuari di un modesto appartamento di Torino, abitandone la soffitta e facendoli scappare. Per Carlo si tratta di un gioco a punti, sulla falsariga de La vita è bella, consistente nel vincere contro gli invasori. La messa in scena non funziona però con Myriam (Yaron), ragazza israeliana con figlioletta al seguito, scappata da Roma a causa di un marito manesco (Pierobon, mefistofelico e ottimo come sempre). La donna scopre il gioco ma si dimostra empatica, come pure farà il burbero dirimpettaio (Haber) che osserva il viavai del pianerottolo dallo spioncino. Ma il marito di Myriam medita vendetta e stavolta Valerio sarà costretto a lasciare la casa.
Parte come una ghost story, con qualche punta di faceto, il secondo film di Alessandro Capitani (dopo In viaggio con Adele), che presto diventa un dramma sul problema degli alloggi e la violenza sulle donne. I temi sono trattato con grazia e inevitabile concessione al registro rosa. Insomma, abbondano i buoni sentimenti nella famiglia ricomposta e forse proprio la parte iniziale risulta, paradossalmente, quella più debole.
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