Regia di Silvia Brunelli vedi scheda film
FESTIVAL DI VENEZIA 78 - BIENNALE COLLEGE CINEMA
Annaluce con i suoi occhi cerulei meravigliosi, possiede uno sguardo luminoso che evoca visioni divine ed una pace dell'anima davvero difficile da raggiungere nell'ambito del caos quotidiano che regna sovrano quasi in ogni contesto quotidiano, e non certo di meno in quello che fa da sfondo al quartiere poplare in cui la piccola vive.
Durante una processione di borgata, la piccola, tramite un gesto innocente ma risolutivo, convince la folla ed il prete officiante, di essere in grado di compiere miracoli, divenendo per questo motivo un vero e proprio oggetto di culto tra la comunità.
Questa situazione sconvolge la routine della famiglia, composta in realtà solo da una madre perennemente depressa, ed un fratello ventenne di nome Luca, pimpante e consapevole di essere un bel ragazzo, e per questo propenso ad utilizzare la propria verve per riuscire al destino un po' grigio e privo di stimoli che pare essergli inesorabilmente riservato.
La vicenda infatti si concentra e vira, più che sulla "piccola santa", che rimane comunque parte integrante della storia, sulla storia che coinvolge Luca ed il suo migliore amico Mario, che, poco per volta, si accorge suo malgrado che l'affetto che prova per il suo bell'amico, in realtà è il risultato di una vera e propria attrazione fisica che si sta trasformando in un vero e proprio innamoramento.
L'opera prima di Silvia Brunelli possiede sia la luminosità non dissimile allo sguardo che traspare dagli occhi cerulei di Annaluce, sia la vitalità che sprizza dai modi di agire dell'irresistibile Luca, come pure la naturalezza che traspare nello sguardo trasognato di Mario, innamorato con disincanto e vergogna del suo migliore amico.
E la santa piccola si rivela una vera piccola sorpresa godibile, vitale e frizzante, capace di ricreare contesti di borgata dal folklore acceso e sopra le righe, che tuttavia non si trasforma mai in pedante maniera.
Un film "pieno di grazia", in linea col sentimento che ogni persona del quartiere intenderebbe attribuire alla bimba verso cui concentrare ogni loro speranza di riscatto.
Tra gli interpreti coinvolti, quasi tutti pregevoli quanto sconosciuti (Francesco Pellegrino è il solare Luca, Vincenzo Antonucci invece il più introverso Mario, Sophia Guastaferro la presunta giovane santa) riconosciamo invece il grande Gianfelice Imparato, impegnato ad impersonale il parroco di quartiere che si infervora a santificare i presunti miracoli della bambina eletta.
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