La recensione su Al morir la matinée

di undying

7 stelle

Un teso e riuscito thriller in arrivo dall'Uruguay, impostato sulla falsariga dei gialli e horror italiani ambientati in una sala cinematografica o un teatro sigillato (Démoni e Deliria in particolare).

1993. In una giornata umida, bagnata e caratterizzata da una pioggia battente, una delle cose migliori da fare è cercare rifugio in una grande, vecchia, sala cinematografica. Al "Montevideo Opera Cinema", si precipitano così alcuni spettatori per assistere alla proiezione serale di un film su Frankenstein (Frankenstein day of the beast). Ana (Luciana Grasso) ha preso il posto dell'anziano padre proiezionista, senza immaginare che nella sala è presente anche un folle psicopatico che, dopo aver sigillato l'ingresso, inizia a mietere vittime mentre sullo schermo scorrono le immagini del film.

I manifesti che compaiono all'interno della sala cinematografica ci ricordano film di alta qualità: La casa (Sam Raimi, 1982) L'armata delle tenebre (Sam Raimi, 1992), Per qualche dollaro in più (Sergio Leone, 1964), Opera (Dario Argento, 1987), L'angoscia (Bigas Luna, 1987). Tra questi è presente anche quello del misconosciuto Muñeco viviente V, ovvero il lontano (2008) esordio in regia dell'uruguaiano Maximiliano Contenti. Uno che, almeno in questa specifica circostanza, dimostra di aver ereditato la filosofia - e la tecnica - horror italiana del periodo migliore, ispirandosi non troppo velatamente a Dèmoni (Lamberto Bava, 1985) e a Deliria (Michele Soavi, 1987). Al morir la matinée è l'inatteso thriller che in Italia non siamo più in grado di realizzare. E' praticamente un film del migliore Dario Argento, girato nel 2020.

Ottimamente fotografato, serrato e senza limiti di tregua a partire da circa mezz'ora dall'inizio, ovvero quando entra in scena questo irrazionale e illogico boogeyman cavaocchi (per quale ragione ha questa tendenza, è tutto da vedere), che si promuove spietatamente in feroci delitti, per lo più compiuti in maniera viscerale e con arma bianca. Dalla prima vittima, sgozzata mentre il fumo della sigaretta che stava assaporando fuoriesce dalla gola recisa, sino alla giovane coppia trapassata mentre è intenta a baciarsi. Pochi, ma assai realistici, gli effetti speciali, mentre sullo schermo vanno in scena le immagini del truculento Frankenstein day of the beast (Ricardo Islas, 2011). Al morir la matinée procede nel territorio del fantastico, facendo cinema dentro al cinema. La scelta della suggestiva sala cinematografica (che tanto ci è mancata nell'ultimo anno) contribuisce a rendere immersiva l'esperienza thriller, che è l'unica ragion d'essere del film. Scritto dallo stesso Contenti, assieme a Manuel Facal, il film persegue il filone citazionista del giallo italiano già avviato dai fratelli Onetti e lo fa in maniera decisamente riuscita. Tanto che dopo essere stato molto bene accolto ai vari festival ha trovato la via della distribuzione (streaming e home video) un pò ovunque. Paradossalmente, nel caso degli USA, in lingua originale con sottotitoli. Paradossalmente perché il film in proiezione nel film (Frankenstein day of the beast) è invece lingua inglese con sottotitoli argentini! Piccolo cult, che se arriverà anche in Italia saprà soddisfare i nostalgici del cinema horror nostrano, quello migliore.

Curiosità

L'attore che interpreta il killer è Ricardo Islas, il regista del film che scorre sullo schermo (Frankenstein day of the beast).

Maximiliano Contenti, per quanto giovane (classe 1984), dimostra il suo buongusto estetico e cinefilo quando sceglie di ricordare Brooke Shields e Laguna Blu (Randal Kleiser, 1980), facendo citare la celebre attrice in occasione dell'approccio di un ragazzo a una solitaria spettatrice, incontrata in precedenza su un autobus.

"Quando finisce il film, lo spettatore torna a indossare il suo abito, rientra nel suo corpo e riprende la sua anima. Egli torna in sé." (Fabrizio Caramagna)

Trailer