Regia di Eva Husson vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - SELEZIONE UFFICIALE
"Non hai famiglia, quindi tu non hai niente da perdere, tutto da guadagnare".
Jane è una efficiente giovane cameriera orfana al servizio di una nobile famiglia, funestata in passato da gravi lutti che hanno reso inquieta e ombrosa la padrona di casa.
Lungo una bella giornata libera in cui si festeggia la festa della mamma, costei sarebbe costretta a restarsene da sola, se il giovane rampollo della famiglia, promesso sposo con una nobildonna ma suo segreto amante, non la invitasse a casa sua ormai deserta, disertando un importante impegno in famiglia a scopo pre-matrimoniale.
Una tragedia porrà fine anche agli affetti segreti della ragazza, di cui seguiamo altresì la propria non meno drammatica realtà amorosa ed affettiva qualche anno più tardi.
"Forse tutti gli uomini della mia vita devono morire perché io possa scrivere il mio libro migliore".
Pur scandito da un utilizzo non proprio ortodosso, se non decisamente disordinato dei flashback, il ritorno in regia della regista Eva Husson, che personalmente mi ha lasciato in precedenza piuttosto freddo se non perplesso (Bang gang ma soprattutto l'inaccettabile Girl of the sun in concorso a Cannes 2018), si rivela un film intenso e vitale, forte di un dialogo spesso azzeccato e di personaggi che impiegano tempo ma finiscono per definirsi in modo totalmente convincente.
Merito anche di un cast che comprende eccellenze indiscusse del calibro di Colin Firth e Olivia Colman (impegnata in poche ma folgoranti pose assai incisive), oltre che una ritrovata, straordinaria per quanto consumata dal tempo inclemente Glenda Jackson.
Attorno a lei, protagonista assoluta, svetta la bella e brava Odessa Young, mentre nella parte del suo giovane e nobile amante clandestino riconosciamo il valido e promettente Josh O'Connor de La terra di Dio e Emma.
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