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Secret Love

Regia di Eva Husson vedi scheda film

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Gangs 87

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La recensione su Secret Love

di Gangs 87
5 stelle

Jane Fairchild è una cameriera, orfana. Cosicché per lei, il giorno della festa della mamma, è una domenica come le altre. Quello che per i suoi datori di lavoro è un giorno da trascorrere a pranzo fuori con amici e parenti, per Jane è l’occasione per sfruttare qualche ora di libertà dal lavoro da passare in compagnia di Paul, il giovane figlio dei suoi datori di lavoro, di cui è l’amante considerando che il giovane ha già una relazione con un'altra donna. Ma il destino le riserva un amaro colpo di scena.

 

Uno dei difetti maggiori della pellicola di Eva Husson è la lentezza, nemmeno troppo pragmatica, con cui si inerpica all’interno della proibita storia d’amore tra Jane e Paul, l’unica sbavatura, che dovrebbe per forza di cose essere la parte più eccitante dell’intera narrazione, nella regolare esistenza della giovane cameriera senza ambizioni e che invece risulta essere pastosa, banale come può esserlo il più normale dei tradimenti.

 

Pur servendosi di una suggestiva ambientazione british che arricchisce la fotografia di scene messe in posa affascinanti, la Husson è incapace di catturare lo spettatore, tantomeno di coinvolgerlo in questa relazione di cui nemmeno i protagonisti sembrano sentirsi partecipi, estremamente convinti che domani troveranno, come ogni giorno, le cose al loro posto, proprio lì dove le hanno lasciate, ma il fato ha intenzione di disfare i loro non-piani.

 

Olivia Colman e Colin Firth soavi apparizioni che completano in modo eccellente il favoloso mondo british di cui sopra, interpretano i genitori di Paul, Josh O'Connor, datori di lavoro di Jane, Odessa Young, che seppur più giovani dei colleghi sopra citati, rendono al meglio i ruoli che gli sono stati assegnati e poi... null'altro. Oltre al cast e all'ambientazione, la pellicola di Eva Husson è una flemmatica discesa nella noia, intervallata da flashback tra presente e passato; Jane è ormai una scrittrice famosa e premiata il cui dolore esistenziale però prevale su ogni gioia che la vita ha provato a donargli.

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