Regia di Jens Sjögren vedi scheda film
Figlio di immigrati bosniaci, Zlatan Ibrahimovi? (Lindgren) è anche stato, indiscutibilmente, il più grande calciatore svedese di tutti i tempi, con cifre da record e un palmares frastornante. Il film di Jens Sjögren ci racconta due diversi momenti della formazione del giovane talento di Malmö: quello in cui, da ragazzino, comincia a calcare i campi di calcetto e quello che anticipa il passaggio in massima divisione nella squadra della sua città e che in seguito lo avrebbe portato a girare per mezzo mondo soprattutto a causa del suo carattere. Un carattere definibile con le cinque i: irrequieto, insolente, irresponsabile, indisciplinato, irascibile. Tutte caratteristiche che il copione sottolinea ripetutamente, scandendo il film secondo scene ripetute in cui vediamo il giovane Zlatan compiere furti, commettere bravate insieme a una compagnia di balordi, dare rispostacce ai professori, fregarsene degli allenatori. Il tutto collocato dentro una cornice da telefilm di seconda serata, con attori lontanissimi dal minimo sindacale. Fortuna che i titoli di testa siano anticipati da un’antologia, peraltro montata malissimo e frettolosamente, di alcune delle strabilianti imprese pedatorie del calciatore svedese.
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