Regia di Jens Sjögren vedi scheda film
Si può togliere il ragazzo dal ghetto, ma il ghetto sarà sempre dentro di lui
Zlatan è un film di genere biografico del 2021, diretto da Jens Sjögren, con Granit Rushiti e Emmanuele Aita che interpretano l’attaccante svedese dagli 11 ai 13 anni e dai 17 ai 23. Il film ripercorre la vita e la carriera di Zlatan Ibrahimovic, che è ancora in atto per il Milan, club in disgrazia che grazie alla sua venuta e’ ritornato ai vertici del calcio italiano. Ibrahimovic ha giocato nel Malmoe, nell’Ajax,nella Juventus, nell’Internazioniale seconda squadra di Milano, nel Barcellona, nel PSG di Parigi, in America nel Los Angeles Galaxy e quindi il ritorno al Milan dove gioca attualmente. Un grande campione che a 40 dimostra come chi ha grande talento, forza, determinazione e spirito di sacrificio emerge su tutto e tutti. Il film veramente girato in modo egregio ripercorre molto bene, anche la sua vita, principalmente quella delle sue umili origini a Malmö in Svezia, ha avuto un’infanzia difficile, figlio di immigrati bosniaci segnata dal divorzio dei genitori e da una povertà che lo ha accompagnato all’inizio della sua vita e nell’adolescenza. Nei guai per risse e piccoli furti, il calcio è stata la sua liberazione e salvezza, che lo ha trasformato e permesso di avere un riscatto dalla sua infanzia. “Si può togliere il ragazzo dal ghetto, ma Il ghetto gli rimarrà sempre dentro, sono parole sue, lui è riuscito a farlo per diventare un’icona planetaria. Le riprese del film sono iniziate in Svezia e si sono concluse ad Amsterdam, sede del primo grande club di Ibrahimovi?, l’Ajax.Il film ha il merito di far capire che Zlatan in ogni modo sarebbe emerso nella vita, dotato di grande personalità ed autostima, sarebbe stato comunque un uomo di successo, quel ragazzo nato in Svezia non è diventato Zlatan Ibrahimovic casualmente, e’ sempre stato Zlatan Ibrahimovic. In apparenza arrogante , presuntuoso e sfrontato in realtà sicuro di se e delle sue azioni. Il film ha il pregio di mostrare e raccontare il difficile percorso di educazione alla vita di un ragazzo difficile e talmente unico, da non poter essere catalogato. Le difficoltà a scuola, le liti con i coetanei, i difficili rapporti con le ragazze, la separazione dei genitori ed infine la scoperta della passione per il calcio, la storia mette a fuoco il suo punto di vista, la mdp sempre addosso, sicuramente condizionato dalla situazione in cui ha vissuto e la sua reazione istintiva e vera, imparando, sbagliando ed anche scusandosi a volte in sintesi il suo percorso di crescita e maturazione come persona e come calciatore tutto abbinato e fuso in modo armonioso e naturale. Film consigliabile a tutti, non solo necessariamente ai tifosi di calcio, perché è una storia ben raccontata, simile al bel film, sempre di produzione svedese Borg Mc Enroe, quello su una grande rivalità sportiva tra due grandi tennisti umanamente molto diversi, ma ugualmente grandi, come Zlatan Ibrahimovic.
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