Regia di Fred Zinnemann vedi scheda film
Grazie al microscopio e alla chimica, la polizia riesce ad incastrare alcuni assassini.
Bel poliziesco "scientifico", diretto con l'abituale maestria da Zinnemann, il regista di "Mezzogiorno di fuoco".
La pellicola racconta la soluzione di alcuni casi di omicidio tramite il fondamentale contributo della scienza, e sembra anzi voler indicare alla polizia criminale quale prezioso alleato essa può essere. Vista l'evoluzione che le tecniche investigative avrebbero avuto e i rimandi in decine di film e serie televisive a venire, questo si può definire un film profetico.
Tra gli attori segnalo i due protagonisti: un giovane e magro Van Helfin, che già lascia il segno, e una bella e brava Marsha Hunt, attrice dal volto particolarmente espressivo. Quanto ai personaggi colpisce l'assassino, che sa recitare la parte dell'innocente con tale abilità e convinzione, da ispirare qualche riflessione su quanto sfacciati siano a volte impostori e mentitori. E' un film da riscoprire, e da confrontare con certe serie che oggi infestano i nostri teleschermi.
Zinnemann all'epoca era alle prime armi. Mica male per un novellino.
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