Regia di Maggie Gyllenhaal vedi scheda film
Il film mette al centro della propria narrativa l'ambivalenza materna, quello stato d'animo che nella donna prevede il conflitto tra le proprie istanze personali e il prendersi cura dei figli. La protagonista Leda ha vissuto questa esperienza in modo drammatico e insanabile arrivando ad abbandonare le sue figlie.
Quando la incontriamo sappiamo poco di lei se non che è una docente molto appassionata del suo lavoro e che si trova su un'isola greca per una vacanza.
Ciò che è importante è che attraverso l'incontro casuale con una giovane madre attraversata dalla sua stessa antica inquietudine, il rimosso e il rimorso riaffiorano determinando un progressivo scompenso, che la porta a rivivere il passato attualizzandolo.
Il finale,appare parzialmente consolatorio e forse sembra indicare che ciò che lega gli affetti sono i piccoli gesti carichi di memoria.
La regista sembra conoscere ciò di cui parla nel film e grazie alla propria esperienza di attrice dà valore alle interpreti che nei momenti salienti riprende in modo ravvicinato per descrivere lo smarrimento sul volto di Leda. Un film che riesce a creare un 'attesa rispetto al finale e quindi sulla possibile conciliazione dei sentimenti. Buon film.
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