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La figlia oscura

Regia di Maggie Gyllenhaal vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La figlia oscura

di obyone
7 stelle

 

Olivia Colman

La figlia oscura (2021): Olivia Colman

 

Venezia 78. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica.

Ricordo una simpatica vignetta in un vecchio giornalino missionario che arrivava tutti i mesi a casa di mio nonno. Era divisa in due riquadri. Nel primo un omino scalava una montagna con tanto di picozza, madido di sudore e con l'espressione visibilmente stanca mentre in una nuvoletta, che visualizzava il suo pensiero, era rinchiuso il disegnino di una spiaggia assolata. L'omino stava sdraiato sotto la palma bevendo da una noce di cocco. Nel secondo riquadro la situazione era invertita. Omino al mare ma cervello a rinfrescarsi su una parete di montagna. Nell'ironia della striscia vi era un messaggio preciso. Nessuno è mai completamente soddisfatto. Si desidera sempre qualcos'altro. Correre a mille all'ora, vivere un'altra vita, guardare un altro film. Non c'è abbastanza tempo per tutto e si vorrebbe affrontare tutte le esperienze possibili. 

Man mano che passano gli anni le responsabilità aumentano e le nuovolette si moltiplicano. Chi ha vissuto l'esperienza genitoriale, che assorbe energie e limita le libertà individuali, sa bene di cosa parlo ed è perennemente accompagnato da una voluta di fumo che gli esce dalle tempie. E dentro c'è un viaggio, un tavolo per due, magari una settimana senza biberon, grembiulini, compiti per casa. Ognuno ama i propri figli ma quando le batterie si esauriscono... Beh... sogna di essere altrove almeno per un'ora. Qualcuno per una settimana... Qualcuno per tutta la vita....

 

Dakota Johnson

La figlia oscura (2021): Dakota Johnson

 

Quest'umana debolezza è il tema portante del film che Maggie Gyllenhaal ha tratto dal romanzo di Elena Ferrante "La figlia oscura". Leda, la protagonista, ha occasione di ripensare alle figlie Bianca e Martha mentre si trova da sola al mare in un isola ellenica. Sono piccole e lei è giovane e appassionata studentessa di letteratura comparata. Le bimbe le tolgono il respiro e le forze mentre il marito è in trasferta per lavoro. Lei vorrebbe solamente studiare la lingua italiana, Richard Yates, Wystan Hugh Auden. Vorrebbe poter vagare in "morbide nevicate di poesia" anziché occuparsi del carattere difficile di una figlia o dei piagnistei dell'altra. Leda ripensa al suo passato dopo aver osservato una donna che condivide con la chiassosa, insopportabile famiglia la stessa spiaggia. La donna, giovane, sensuale, sposata con un losco individuo non potrebbe essere più diversa da Leda che, a contrario, è divorziata, quasi cinquantenne, sola, con le figlie già grandi. Ma c'è anche un abisso di cultura tra le due donne poiché Leda è una brillante ed affermata insegnante universitaria mentre Nina è una bambola di lattice, schiava del marito, tenuta sotto una campana di vetro per gelosia.

Leda però non smette di pensare a Nina e rivivere i turbamenti della giovane madre e moglie conosciuta sulla spiaggia, così simili a quelli vissuti molti anni prima quando lasciò marito e figlie per vivere la vita che immaginava dentro quella nuvoletta.

 

Jessie Buckley

La figlia oscura (2021): Jessie Buckley

 

Il film di Maggie Gyllenhaal, supportato dalle pagine di Elena Ferrante che ne costruiscono l'ossatura, ha il coraggio di parlare di un argomento piuttosto imbarazzante. La donna che abbandona i figli per un altro uomo si fregia di uno stigma sociale imperdonabile. All'uomo si perdona tutto ritenendo quasi normale che frequenti la prole a week-end alterni. Alle donne non è concesso un simile lusso senza essere additate.

È la bambola persa dalla figlia di Nina, e trovata da Leda in un luogo isolato, a proiettare la matura studiosa nei complessi e difficili tempi della sua maternità quando le figlie le toglievano l'aria. Leda avverte tutti i sensi di colpa per la mancanza del senso materno mentre ripulisce e nasconde il giocattolo perso dalla bambina. La bambola di Leda è una macchina del tempo che ripercorre i passi di una donna, di una madre, di una professionista ma simboleggia, allo stesso tempo, un feticcio da ripulire e imbellettare per sopravvivere al peso delle decisioni che hanno segnato, nel bene e nel male, la vita. Durante la vacanza la protagonista matura la necessità di perdonare se stessa e rivalutare le proprie scelte di vita di fronte allo specchio che le riflette addosso il corpo seducente di Nina, privo di autonomia economica e della libertà che solo la cultura riesce a conferire. 

 

Paul Mescal, Olivia Colman

La figlia oscura (2021): Paul Mescal, Olivia Colman

 

Olivia Colman è una garanzia che riesce a camuffare qualche passaggio lento ma la grande sorpresa è Jessie Buckley che interpreta con vibrante passione la giovane Leda declamando versi in italiano.

A proposito dell'Italia plaudo alla scelta di Maggie Gyllenhaal di modificare l'ambiente di riferimento napoletano del romanzo originale. Sicuramente più agevole spostare la storia in un contesto americano risparmiando al pubblico un brutto film di italiani che parlano inglese a Napoli con un terribile accento siculo o peggio dell'Est Europa come recentemente passato nei cinema americani.

Premiato a Venezia per la sceneggiatura e insignito dell'Indipendent Spirit Award per il miglior film, la miglior sceneggiatura e la miglior regia. Infine candidato agli Oscar per il brillante apporto delle attrici e per la sceneggiatura non originale. Non male per un'attrice alla prima prova dietro la macchia da presa. Visto il successo di questa sua opera prima mi sento di escludere che dalle tempie di Maggie Gyllenhaal possa addensarsi qualche nuvoletta che declami, disperatamente, il ritorno ad un ruolo d'attrice.

Con il prossimo film saranno, infine, più chiare le reali ambizioni d'autrice dell'anticonformista sorella Gyllenhaal.

 

Olivia Colman

La figlia oscura (2021): Olivia Colman

 

 

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