Regia di Maurizio Scaparro vedi scheda film
Un critico musicale viene fermato dalla polizia per un normale controllo. Non sa che quello per lui sarà l'inizio di un vero e proprio incubo.
La storia de Il caso Pinedus è a cavallo tra quelle di Detenuto in attesa di giudizio (Nanni Loy, 1971) e di Oscar insanguinato (Douglas Hickox, 1973), ma non ha nulla a che fare direttamente con alcuna delle due; la sceneggiatura di questo lavoro, firmata da Paolo Levi, prende infatti le mosse da un'opera dello stesso Levi datata 1954, dalla quale peraltro era già stato tratto The Pinedus affaire (Leo Orenstein, 1962) per la tv canadese. Si tratta di un giallo-thriller a ridotto tasso di suspence (i mezzi sono d'altronde limitati: anche questo è un prodotto per la televisione, ma italiana) con buoni interpreti e una regia piuttosto scolastica a opera di Maurizio Scaparro, all'epoca alle prime pellicole dirette per la Rai. L'intuizione iniziale è la medesima del citato film di Loy, ma ben presto la trama si evolve in una sorta di incubo ad personam, forgiato addosso a un critico musicale eccessivamente severo – dettaglio che ricorda senz'altro Oscar insanguinato. A conti fatti rimane poco di memorabile, per quanto nulla di dannoso; nel cast vale la pena di ricordare la presenza di, tra gli altri, Aroldo Tieri, Nello Rivié, Achille Millo, Maurizio Merli, Giuliana Lojodice, Irma De Simone e Gerardo Panipucci. 4/10.
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