Regia di Eros Puglielli vedi scheda film
Eros Puglielli gode di una fama di cortista talentoso, poco provinciale, con una vena fantastica di qualche rilievo. “Dorme”, lungometraggio girato in video sette anni fa e ambientato tra i palazzoni e i prati desolati della periferia romana, solleva più di qualche legittimo dubbio su questi microculti di giovani registi, nati e prosperati tra le macerie dei cinema italiano. Nel deserto il miraggio di un’oasi resta, fino a prova contraria, solo un miraggio. Protagonisti di questo film che ha le arguzie e l’estro dei filmini autoprodotti e interpretati con i compagni di classe di scuola superiore, sono - tanto per essere originali - i giovani. Il linguaggio e lo slang sono postadolescenziali-dementi. Le favole di riferimento sono i cartoon giapponesi. Un ragazzo viene abbandonato dalla ragazza perché è troppo basso e non si rassegna alla solitudine. La cerca, le telefona, sfida i calci e i pugni di un teppista di periferia con bandana, affetto da un ridicolo sdoppiamento di personalità, prende una pasticca e finisce in un sogno dove lo aspettano due atroci figurine che lo mettono davanti a uno specchio-schermo televisivo. In questo fermento creativo purtroppo privo di significato e noioso, dopo settantacinque minuti, il protagonista svela ad un amico che la ragazza in questione non è mai esistita. In sala quattro spettatori. Malinconicamente stufi.
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