Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
Following è l’opera prima dell’ormai famosissimo cineasta britannico Christopher Nolan, che già nel 1998 con un bassissimo budget dimostrava tutto il suo grande talento nel cinema indipendente inglese prima di sbancare i botteghini a Hollywood con la sua tanto acclamata trilogia sul Cavaliere Oscuro.
Quest’opera prima ormai dimenticata anche dai suoi più grandi ammiratori, conserva quindi tutti i semi della sua poetica e i tratti distintivi della sua superba regia che poi farà sbocciare col tempo emigrando “artisticamente” negli Stati Uniti.
In particolare per questa pellicola, Nolan si improvvisa anche sceneggiatore (ruolo che poi conserverà a fasi alterne anche insieme a suo fratello Jonathan Nolan), montatore, produttore e direttore della fotografia.
Ruoli spesso necessari per i registi alle prese con le loro opere prime, che richiedono come sempre una compressione del budget e una praticità efficace nel realizzare il tutto nei tempi prestabiliti.
La sfida viene dunque accettata con grande vigore dall’ambizioso regista britannico, che porta a casa un noir metropolitano a scatole cinesi virando sul finale verso il thriller puro, offrendo dunque non solo un mero intrattenimento allo spettatore, ma anche una riflessione stimolante sul mondo in cui immerge i suoi personaggi e lavorando parecchio sul linguaggio cinematografico.
La poetica di Nolan è dunque di per sé difficile da inquadrare in quanto sottile e morbosamente attaccata al mezzo cinematografico, che costituisce perciò il fulcro della sua disamina nello sviscerare le imperfezioni dei suoi personaggi spesso immersi in mondi apparentemente perfetti, ma che in realtà sono frutto di percezioni soggettive dell’uomo condannate perciò al totale fallimento.
Per sottolineare quindi lo stato confusionale e costantemente imperfetto dell’essere umano, Nolan gioca con l’artifizio tecnico, puro e analogico della Settima Arte per costruire una narrazione non lineare per il suo protagonista noir, che in un fantastico bianco e nero si ritrova completamente spaesato e manipolato dalla cruda realtà che lo circonda.
L’incredibile gioco di prestigio che riesce a creare Nolan attraverso una regia asciutta e un montaggio intricato nel gestire i vari flashback e flashforward, è davvero sofisticato ma soprattutto funzionale alla drammaturgia della pellicola che ha chiaro sin dall’inizio che sarà il “come” a dare spessore al “cosa”.
Il puzzle di eventi che si susseguono nel corso del film servono dunque a completare un discorso drammatico e schizoide sul protagonista antieroe, che nella sua ossessiva ricerca della creatività in una vita vuota e precaria, finirà col ottenere tutto il contrario ma pagando un prezzo salatissimo in quanto ingabbiato in un triplo gioco criminale e infimo in una realtà metropolitana chiaramente votata al cinismo e all'opportunismo.
Ironicamente il protagonista scrittore in crisi creativa finirà con l’avere tra le mani finalmente una storia da raccontare, ma essendosi tramutato anch’esso in un ladro gustandosi i piaceri del lusso di questa sua nuova professione insieme al suo amico luciferino, non può che trovare nei suoi peccati la giusta punizione.
Insomma, quest’opera prima di Nolan noir-thriller risulta chiaramente convincente e con una precisa scelta stilistica che poi si perfezionerà con maggiore risalto nell’opera successiva che sarà Memento, confermando con questa prima prova una naturale genuinità per la sperimentazione nel panorama della Settima Arte.
Un’amorevole predisposizione tecnica che poi si fonderà con la sua sottile poetica spesso invisibile agli occhi dei cinefili più intransigenti, che indubbiamente può far sorgere dei dibattiti, ma che a mio parere determina in sostanza l’autorialità blockbuster di Christopher Nolan.
Following racchiude dunque tutte le “perfezioni” e imperfezioni di un autore mainstream capace ancora di attrarre il grande pubblico e di far discutere, avendo dalla sua una precisa idea di Cinema che nel bene e nel male, ci ha regalato opere cinematografiche in grado di unire sempre l’intrattenimento con l’intelletto.
Magari con qualche pretenziosità di troppo, magari con qualche budget di troppo, magari con qualche film di troppo. Ma questa è un’altra storia, per ora mi limito a Following che merita una riscoperta anche solo per sottolineare che anche un film a bassissimo costo è capace di ottenere un grande successo nonostante i limiti tecnici.
Voto 8+
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