Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Il soggetto non è malvagio, scritto con sufficiente disincanto, un po' arzigogolato ma tuttavia apprezzabile, se non fosse per il finale, questa volta inaspettato ma troppo consolatorio e non convincente. La regia non è disprezzabile, il ritmo è sostenuto, la narrazione è abbastanza fluida. Il problema è il cast, che è quello che passa il convento, in un panorama attoriale italiano desolante si dovrebbe avere il coraggio di pescare visi vergini, che non abbiano perso la dignità in mille situazioni imbarazzanti al limite del trash, o spesso anche oltre questo limite. Perché quando si rinuncia alla dignità, si diventa poco credibili, e allora hai voglia a recitare Shakespeare, anche col teschio in mano fai sempre ridere. E allora qualsiasi film diventa uno sceneggiato televisivo.
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