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Il signore delle formiche

Regia di Gianni Amelio vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il signore delle formiche

di Osmantus
5 stelle

La fede fanatica della politica rende ciechi.

Gianni Amelio avrà anche le sue buone ragioni per attaccare la politica italiana e il PCI,  ma a me in questa triste vicenda,  la presa di posizione politica interessa molto poco. Qui si parla di un uomo colto e carismatico che, proprio per questo, riesce a "catturare" un giovane sensibile e farlo suo. Il suo intento, da subito, è quello di portarselo a letto, di possederlo dentro e fuori. Quante volte il "professore", l'intellettuale fascinoso, è ricorso al sesso a pagamento per soddisfare le sue voglie con qualche giovane uomo? Nel film si percepisce il fallimento di questa procedura, evidentemente non appagante. Lo appagava certamente "possedere integralmente"  qualche giovanotto sensibile e dolce,  che lo adorasse, lo ascoltasse, avesse bisogno di lui in modo totale.  Lo risarcisse, in maniera assoluta, per il  suo dramma personale di sentirsi un diverso.  E lo trova. L'ingenuo Ettore non conosce i diavoli che albergano nella mente del suo maestro, gli insetti "altruistici", le "sue" lotte partigiane, il suo odio per le donne (la sfuriata alla allieva), la ingombrante madre. Dipende da lui, dal suo idolo, quello che lo strapperà dalle ingiustizie del mondo e della sua famiglia, quello che lo libererà dagli obblighi lavorativi,  magari colui che lo riempirà d'amore e gli permetterà di dipingere.  È sicuro, Ettore, di amare quell'uomo? Non risponde, il fragile ragazzo, ma si nasconde dietro tanti "perchè": avevamo deciso assieme, sentivamo le stesse emozioni, stavamo bene assieme. Purtroppo però, qui si è punita la vittima, la sua fragilità,  la sua mancanza di stabilità e di coraggio.  Ettore aveva semplicemente bisogno di un appoggio, non di "quel" professore. Ma le proteste giovanili, gli studenti,  il giornalista dell'Unità non sono inorriditi dal trattamento manicomiale, dall'elettroshock praticato al giovane Ettore, alla chiusura in ospedale di un povero innocente. No. La lotta andava fatta per liberare il professore, il solo e vero responsabile del tragico destino di un ragazzo forse troppo puro. Ne ha approfittato per puro egoismo, qui l'amore non c'entra.  Ed eccoci qui, di nuovo, ad accusare la vittima e non il carnefice. Ma al contrario del film "Processo per stupro" del 1979, dove la farsa giudiziaria mostrava tutta la sua ridicola cloaca processuale per evidenziare la becera violenza maschilista, soprattutto psicologica,  qui non si affonda sul colpevole,  sempre maschio fino a prova contraria , ma lo si assolve in quanto omosessuale, partigiano, intellettuale di sinistra.

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