Non fa' mai male vederlo, ma se siamo arrivati ancora oggi, nel 2022, a voler sensibilizzare sull'omosessualità, io due domande me le farei...!
Direttamente dal 79esimo festival del cinema di Venezia, IL SIGNORE DELLE FORMICHE di Gianni Amelio.
In pieni anni '60 il luminare e professore Aldo Braibanti viene processato per reato di plagio ai danni di un suo studente. Tale termine ufficiale però è solo un paravento per celare invece la loro colpa di essere omosessuali.
Il caso sarà seguito in tutt’Italia.
Finalmente un film pulito, dalla regia senza troppi fronzoli autoriali alla scrittura priva di inutili retoriche, che parla di com’eravamo sessant’anni fa.
Fa’ leva su com’era vista l’omosessualità e di come si atteggiavano gli italiani a tale orientamento. Inutile dire che eravamo ancora retrogradi, bigotti, conservatori e fascisti, il tutto nascosto da un’ipocrisia buonista, propagandista e perché no anche terroristica. Un pretesto però che racconta di un popolo che in un modo o nell’altro si stava svegliando nonostante i tempi ancora un po’ acerbi.
Vengono analizzati tutti: la famiglia,la Chiesa, i comunisti, i democristiani, i giovani, i giornalisti, i magistrati, gli avvocati, gli artisti, i medici, gli intellettuali, gli etero, i gay, i meridionali, tutti.
Persino addirittura un ambiente di sole persone gay dove viene spiegato per filo e per segno come si distinguono tra di loro, una chiara sequenza a prova di comprendonio leghista e melonista.
E a fin dei conti, il film non condanna nessuno. Ognuno ha diverse sfumature di grigio, senza toccare proprio del tutto il nero e il bianco.
Compreso il protagonista che era tutto fuorchè perfetto, anzi.
Forse come difetti è una leggera pallosità nei primi venti minuti che servono nell’introdurre i personaggi, nonostante un paio di scene forti, per poi far partire il tutto con il processo e i fatti di cronaca. In più c’è un falso storico, sacrificato forse nel far combaciare l’atmosfera di astio e di schieramento politico contro il Braibanti.
Consiglio saldamente di vederlo, concludendo che non fa’ mai male vederlo per i temi trattati, ma personalmente a metà film avrei avuto troppa voglia di entrare nel film e menarli tutti…!
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