Regia di Fabio Resinaro vedi scheda film
Ecco un film “necessario”. Un brutto clima, una brutta storia vera, iniziata nel 1978 e conclusasi del tutto solo un paio di anni fa, che valeva la pena di raccontare alle nuove generazioni.
Un brutto clima, una brutta storia, iniziata nel 1978 e conclusasi del tutto (lo si capisce dai titoli di coda) solo un paio di anni fa. Tornando, con l'azione, a quello che sembra il suo decennio preferito, il regista ha fatto tesoro dei pasticci commessi con il film precedente ("Appunti di un venditore di donne"), rinunciando questa volta ad ogni “barocchismo” e dimostrando di saper raccontare in maniera coinvolgente e impeccabile. Bravissimo il protagonista, ma anche gli altri attori. Quasi speculare all’inarrivabile “Un borghese piccolo piccolo” di Monicelli che, forse, i veri protagonisti della vicenda avevano fatto in tempo a vedere al cinema (era uscito nel '77).
Invisibile agli altri il personaggio Vivaldi, interpretato da Sordi nel film di Monicelli. Sotto gli occhi di tutti il personaggio Torregiani del film di Resinaro, interpretato da Montanari. Entrambi vittime di un clima da incubo, che genera mostri, con la violenza che attraversa il tessuto sociale come fosse burro e coinvolge i due protagonisti come una maledizone ineluttabile ed inimmaginata. Povero, sottomesso, conformista, armato solo di un efficacissimo crick il primo. Decisamente benestante, estroverso, anticonformista, portatore di un'arma che si rivela impotente, anzi controproducente, il secondo. Tragedia solo letteraria la prima, drammaticamente vera la seconda. Valeva la pena di raccontarla così, alle nuove generazioni.
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