Regia di Ricky Tognazzi vedi scheda film
Dopo “La scorta”, Ricky Tognazzi torna a Palermo per occuparsi ancora di mafia, meglio di magistrati. Lì era la vita blindata di un giudice al centro del mirino. Qui, le vite eroiche di due uomini veri che hanno cambiato il volto e il futuro della Sicilia, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La materia è di quelle che scottano come un’ustione di primo grado, perché la tentazione di rifugiarsi nell’agiografia era e rimane fortissima. E poi, aveva senso concentrarsi su un tema che, tra pellicole, fiction, giornali e televisione nel corso degli ultimi due lustri ha praticamente okkupato il nostro immaginario “impegnato”? Interrogativo quasi retorico, visto che il committente è americano (la Hbo, la cable Tv più vista oltreoceano) e quindi il fine viene giustificato dal fatto di fare conoscere al pubblico statunitense una fetta di storia italiana con lo stile e i ritmi del genere giudiziario hollywoodiano. Che Tognazzi abbia mano agile e svelta lo sapevamo. Certo è che il risultato somiglia più a un “bigino”, a una sintesi che pare il trailer di una miniserie. Palminteri è un Falcone credibile e persino Andy Luotto funziona. Intanto, prepariamoci a vivere - cinematograficamente - un’altra stagione di mafia (Giordana, Scimeca, “La piovra 10”...).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta