Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Specialmente ragazzo, in-conformemente uomo.
Uno degli aspetti più inquietanti di questo film non è la mafia. Ma è la raffigurazione di un mondo dove la tua vita si esplica solo se aderisci appieno al sistema e solo con le modalità che ti si è disposti a concedere, quelle socialmente accettabili. Quindi puoi anche vivere senza lavorare, non è un problema. Se proprio vuoi lavorare qualcuno che ti trova una sistemazione si trova.
Non entro nel merito politico di questo film. Una lotta sempre impari, anche ai giorni nostri. Una vergogna che forse non saremo mai in grado di sradicare. Temo la mafia si annidi un po' ovunque. Se ciascuno di noi valutasse con obiettività la sua situazione lavorativa, politica, affettiva, scoprirebbe che 'mafia', anche solo in tracce, la troverà anche nella propria esistenza,salvo casi particolari, forse!
Un film difficile, di cui ho apprezzato la grande capacità di tutti gli attori di renderlo credibile ed estremamente realistico, sopra tutti Luigi Lo Cascio. In questo film non si è nascosto, apparentemente, nascosto nulla della vita di Peppino Impastato. Anche la sua ironia talvota cruda e volgare viene messa in scena. Una scelta difficile perché poteva farlo un po' scendere dal piedistallo dell'idealismo, ma che al contempo lo rende umano. Anzi, ragazzo! Un ragazzo colmo di tana energia e tanti ideali, come tanti sui coetanei. Un mare di energia che a quell'età sempra inesauribile, ma che i più sono costretti a domare per diventare 'conformemente uomini'.
E di uomini 'conformi' ne abbiamo sempre troppi!!
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