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I cento passi

Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film

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La recensione su I cento passi

di Utente rimosso (Pissio69)
10 stelle

Film di denuncia spregiudicato ed efficace, che vuole comunicare alle organizzazioni mafiose un profondo messaggio di odio, attraverso la ricostruzione della vita e delle gesta di Peppino Impastato, che si è battuto con coraggio e senza alcuna paura contro la malavita di Palermo, il cui fulcro si trovava a Cinisi, il paese natio di questo grande personaggio. Marco Tullio Giordana ha raccontato le sue esperienze con grande maestria ed impegno, forgiando una pellicola provvista di un messaggio molto profondo e aggressivo. Molto significative è stata la scena della morte di Cesare Manzella, che nonostante fosse un boss mafioso, era sempre disposto a difendere la sua famiglia, in particolare il giovane Giuseppe, protagonista del film; è proprio in tale sequenza che quest'ultimo comincia a nutrire un odio viscerale verso gli assassini dello zio, che poi avrebbero distrutto parte della famiglia Impastato, e perciò comincia la sua spregiudicata campagna antimafia, al fine di indurre il popolo di Cinisi a non temere la suddetta organizzazione, ridicolizzando anche su di essa, rinominando il suo capo indiscusso, Gaetano Badalamenti, ''Tano Seduto, grande capo di Mafiopoli'', e la mafia stessa ''Montagna di merda''. Queste fasi del film meritano di essere citate, poichè sono girate con tale maestria da corrispondere perfettamente alla vera realtà dei fatti, grazie anche all'uso del messaggio carico di odio da parte di tutto il popolo sicialiano, e del regista stesso. Molto significative sono anche le scene in cui Peppino e i suoi compagni  protestano sotto la casa del sindaco di Cinisi, il quale non tollerava tali manifestazioni, e quando fondano la loro radio, Radio Out, nata per diffondere la loro lotta contro la criminalità organizzata entro i confini palermitani. Tali sequenze denunciano in modo spietato la mafia, ed è per questo che mi sono rimaste molto impresse; ancora più importanti sono le scene relative alla campagna di stampa di Impastato, il quale definiva esplicitamente la mafia, ed in particolare Tano Badalamenti, ''Montagna di merda'', ovviamente ridicolizzandone la connotazione. Oppure, ancora, ho ammirato la scena che porta il  nome del film, in cui Giuseppe faceva vedere al fratello Giovanni che ''o su tano'', ovvero il boss Badalamenti, su zio, abitava ad esattamente cento passi dalla loro abitazione, e quindi che il pericolo su di loro è ancora più incombente. Inoltre, il ragazzo ha voluto definire il padre un ''leccaculo'', in quanto si è fatto corrompere dal cognato mafioso, ed a lavorare per la malavita, fino ad essere ammazzato; anche tale scena è stata molto toccante, per via del messaggio carico di rabbia e vendetta delle sue parole.
Nel film il regista descrive in modo eccellente il personaggio di Impastato, che ammiro non solo per i suoi indeali socialdemocratici, ma anche perchè si è battuto sino alla morte per salvare la sua gente, divenendo una specie di rivoluzionario. Estremamente commovente è stata anche l'ultima scena, relativa alle esequie del giovane, alle quali partecipavano la madre e il fratello, nonchè tutti i suoi amici e compagni, che manifestavano tenedo il pugno alzato, in modo da rendere ancora di più le idee di socialdemocratiche e di liberazione di Giuseppe. In definitiva, posso considerare tale pellicola uno dei più importanti film biografici del secondo millennio, grazie al suo forte messaggio di odio, rabbia e vendetta, espresso senza alcun timore e con un linguaggio aggressivo e, talvolta, ironico. Giordana lo ha saputo dirigere molto bene, ed è per questo che, dopo averlo visto moltissime volte, non mi sono mai stancato. Magistrale anche la partecipazione di Lo Cascio, che definisco un ottimo interprete nella parte di Peppino Impastato, poichè ha saputo esprimere in modo molto convincente la rabbia ed i progetti di quest'ultimo. Voto: 10.

Sulla trama

La trama riguarda la vita di Impastato, ed è provvista di ottimi spunti . Inoltre, descrive in modo esplicito e spregiudicato la protesta e le gesta del giovane, e per questo posso definirla ricca di spunti e molto ritmata

Sulla colonna sonora

La colonna sonora ufficiale è composta dai brani The House of The Rising Sun degli Animals, A Whiter Shade of Pale dei Procol Harum e una suggestiva versione della Summertime di George Gershwin, eseguita da Janis Joplin e da Jimi Hendrix.Tali brani si sono legati molto bene al contesto del film, nonchè alle scene, in base al variare del ritmo.

Cosa cambierei

Proprio nulla.

Su Marco Tullio Giordana

Regista che non conosco molto bene, ma che posso considerare molto abile ed esperto nel campo dei film drammatico/biografici. Ha forgiato un film di protesta estremamente efficace e spregiudicato, senza risparmiare critiche molto pesanti nei confronti della malavita.

Su Luigi Lo Cascio

Straordinario, ha interpretato Impastato in modo eccellente, esprimendo in modo esplicito e convincente la rabbia, l'odio e la sete di vendetta del personaggio, impiegando ovviamente anche i suoi sentimenti, elemento che rende la sua parte ancora più realistica e coinvolgente. Magistrali le scene in cui scherniva la mafia e lo zio Gaetano, attraverso un linguaggio esplicito e forte, reso ancora di più dall'impiego dell'odio e della rabbia da lui stesso nutriti.

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