Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Uno dei migliori film italiani della decade 2000/2009, decennio d'oro per il nostro cinema. Sceneggiatura complessa, compatta, ispirata ed equilibrata; attori perfetti con un Lo Cascio indimenticabile; regia magistrale per la padronanza della materia narrativa, la direzione degli interpreti, l'amalgama delle componenti, capace di inventare momenti di grande cinema senza mai cadere nel virtuosismo esibizionista: il mafioso Impastato che chiede furente al figlio Peppino di "onorare il padre"; la pietas della madre (la cui progressiva presa di coscienza ricorda quella della Madre di Pudovkin) mentre legge versi poetici a Peppino; la congrega di mafiosi, colta in penombra a fissare Impastato mentre suo figlio sbeffeggia "Tano Seduto" dai microfoni della radio libera; l'incubo in cui Peppino e suo fratello vengono umiliati dal boss Badalamenti; e via sino al finale di pura poesia civile, utopistica, degna del grande cinema sovietico, a prescindere dalle ideologie, universale nel suo epico virare in bianco e nero gli eterni sentimenti di rabbia, orgoglio e resistenza. Tra pubblico e privato, Storia e Famiglia, senza un solo personaggio sfocato, riesce ad affrescare con sobria potenza un periodo cruciale per il nostro Paese, rifuggendo i luoghi comuni, evitando prese di posizione manicheiste, ritraendo con spirito critico anche l'ambiente comunista (con particolare diffidenza nei confronti degli hippies e della loro mentalità edonista) ed evidenziando la tragedia di chi, come il padre di Peppino, si trova conteso fra l'inestirpabile amore filiale e il legame con la propria cultura di provenienza (in maniera affine a ciò che Ethan Edwards provava per la figlia indianizzata in Sentieri Selvaggi). I rimandi a John Ford e a Pudovkin possono sembrare forzati (soprattutto il primo), ma io trovo davvero che questo film di Giordana, al di là dell'impegno civile che lo avvicina al Maestro Rosi, vada messo sullo stesso piano delle maggiori opere dei più grandi poeti e umanisti che la Settima Arte abbia mai espresso nella sua secolare esistenza.
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