Regia di Tristan Séguéla vedi scheda film
AL CINEMA
Edith, la moglie di un ambizioso sindaco conservatore di un grazioso comune in Bretagna, è inquieta e ne ha valide motivazioni.
Da anni ha vissuto una vita realmente non sua, pur vivendo con un uomo che la ama, ricambiato, e con cui ha concepito tre figli ormai adulti.
Edith ha sempre sforzato a comportarsi da donna, ed ora, superati i sessanta di età, si è finalmente resa conto che è un uomo mancato.
Questa presa di posizione intransigente e convinta devasta la vita del sindaco, lanciato in piena campagna per vedersi riconfermato primo cittadino della cittadina che amministra, e decisamente travolto da una situazione che prima travisa come uno scherzo di cattivo gusto ben organizzato, per poi arrendersi atterrito alle circostanze più difficili a cui poter credere.
D'altro canto "nessuno è perfetto" ed in cinema ce lo racconta da tempo con la commedia delle commedie, girata con estro e grazia, oltre che un ritmo indiavolato, da un Billy Wilder in stato di grazia nel capolavoro A qualcuno piace caldo.
Qui ci troviamo di fronte, molto più semplicemente, ad un piccolo film grazioso che, più che su una sceneggiatura a prova di bomba, utilizza la brillantezza espressiva e la bravura dei suoi due interpreti per risultare, se non vincente o entusiasmante, almeno carina e piacevole.
Fabrice Luchini e Catherine Frot sono una coppia scoppiata, ma non troppo, dai risvolti perfetti, e, come già detto, la vera forza di un film, diretto senza troppa originalità da un esperto di commedie come Tristan Séguéla, qui impegnato nel suo quarto lungometraggio, che decolla agilmente mostrando tuttavia un po' di fiato corto nel suo un po' banale epilogo, quando tutto il bello della vicenda è stato già trattato e non resta che trovare un compromesso per un finale che possa accontentare più spettatori possibili.
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