Trama
Nel clima brutale della Francia del XIV secolo, ha luogo un dramma che esplora l’onnipresente potere dell’uomo, la fragilità della giustizia e la forza e il coraggio di una donna pronta a mettersi da sola al servizio della verità. In particolar modo, si fa luce sulle ipotesi a lungo tenute per vere riguardo all’ultimo duello legalmente autorizzato in Francia, disputato tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris, due amici diventati acerrimi rivali. La moglie di Carrouges, Marguerite, viene brutalmente aggredita da Le Gris, ma questi respinge l’accusa. Tuttavia la donna rifiuta di stare zitta e si fa avanti per accusare il suo aggressore: un atto di coraggio e di sfida che mette a repentaglio la sua vita. Ne segue un estenuante duello a morte che mette il destino dei tre nelle mani di Dio.
Approfondimento
THE LAST DUEL: UNA DONNA NEL MEDIOEVO
Diretto da Ridley Scott e sceneggiato da Nicole Holofcener, Ben Affleck e Matt Damon, The Last Duel è una storia di tradimento e vendetta ambientata nella brutalità della Francia del XIV secolo. Quando una nobildonna accusa il migliore amico di suo marito di averla violentata, il destino di tutti e tre dovrà essere deciso in un duello all'ultimo sangue. Narrato da tre prospettive differenti, The Last Duel racconta le vicende di Jean de Carrouges, un esperto e ambizioso cavaliere proveniente da una famiglia rispettata, che lotta per ottenere il potere e migliorare la propria posizione; del formidabile Jacques Le Gris, uno degli individui più amati a corte, accusato di questo crimine indicibile; e di Marguerite de Carrouges, un'eroina in anticipo sui tempi che rischiò la propria vita per difendere la verità.
Con la direzione della fotografia di Dariusz Wolski, le scenografie di Arthur Max, i costumi di Janty Yates e le musiche di Harry Gregson-Williams, The Last Duel è basato su eventi realmente accaduti ed esamina ipotesi a lungo sostenuto sull'ultimo duello autorizzato dalla legge nella storia della Francia. Costruito attorno alla storia della straordinaria Marguerite, The Last Duel esplora temi come il potere e la sopravvivenza, e analizza le forze culturali che cospirarono per distorcere la verità.
Pur condividendo le stesse esperienze, questi personaggi vivevano in mondi diversi… ma la verità era soltanto una. “Sapevamo che si trattava di una storia incredibile, ma volevamo riuscire a raccontarla in un modo che la rendesse davvero interessante”, ha affermato Matt Damon. “E così, abbiamo avuto l'idea di raccontare il film attraverso diverse prospettive. Si tratta di una sorta di specchietto per le allodole: per due terzi del film, crediamo che i protagonisti siano questi due uomini, ma alla fine scopriamo che questa donna era in realtà l'eroina di tutta la storia”.
A far rivivere il turbolento Medioevo con straordinaria accuratezza e a narrare del duello è stato per primo il libro di Eric Jager, The Last Duel: A True Story of Crime, Scandal and Trial Combat in Medieval France, pubblicato nel 2004. Nel Medioevo, l'etichetta, le aspirazioni sociali e la giustizia erano guidate dai codici cavallereschi, le conseguenze dello sfidare le istituzioni del tempo – la Chiesa, la nobiltà di corte, un re adolescente – potevano essere gravi. “Si trattava di un crimine orribile, ma se Jean avesse perso il duello, lui e Marguerite sarebbero stati condannati a morte, pur non avendo commesso alcun crimine”, ha affermato Nicole Holofcener. “Lei era la vera vittima, ma furono l’ego e l’orgoglio di questi due uomini (Carrouges e Le Gris) a scatenare il duello”.
Per una donna che si faceva strada in questi tempi violenti, che non aveva alcuna posizione giuridica senza il supporto del marito, la posta in gioco era ancora più alta. “Abbiamo scoperto che molti aspetti del patriarcato formale e codificato dell'Europa occidentale del XIV secolo sono ancora presenti in modo residuo (e in alcuni casi quasi immutato) nella società di oggi”, ha aggiunto Ben Affleck. “Volevamo esaminare il modo in cui le istituzioni, l'acculturazione e le norme sociali ebbero (e continuano ad avere) un effetto incredibilmente profondo sulla società, spingendo la popolazione a dare credito soltanto al punto di vista di determinate persone”.
Il film è basato sulle dettagliate ricerche svolte da Jager, il quale ha trascorso 10 anni a rintracciare, tradurre ed esaminare documenti storici vecchi di secoli, che comprendevano cronache storiche, documenti legali, atti di proprietà, ricevute per l'acquisto di attrezzature militari, piani architettonici e mappe storiche. “Negli archivi, ho trovato documenti ‘nuovi’ che in passato erano stati completamente trascurati oppure menzionati soltanto in fonti sconosciute. Sembrava che gli storici e gli studiosi non fossero a conoscenza di quei documenti”, ha evidenziato Eric Jager. “Quello che gli storici e gli studiosi di giurisprudenza sostenevano da secoli, ossia che #Marguerite si fosse sbagliata o, in alcuni casi che avesse mentito, non mi sembrava potesse essere la verità”.
DAL LIBRO AL FILM
Uomini come Jean de Carrouges e Jacques Le Gris erano gli eroi delle loro storie, ma dal punto di vista storico si trattava di narratori assolutamente inattendibili. Il punto di vista di Marguerite è essenziale e offre una necessaria correzione al modo in cui gli uomini vedevano se stessi e il mondo che li circondava, che non veniva mai messo in dubbio. Matt Damon, Ben Affleck e Nicole Holofcener hanno collaborato alla scrittura della sceneggiatura: ognuno di loro si è occupato di scrivere le prospettive di Carrouges, Le Gris e Marguerite, rispettivamente, per assicurarsi che la storia catturasse in modo efficace le voci dei tre personaggi. Holofcener ha spiegato: “Ho deciso di prendere parte a questo progetto perché Matt e Ben non sono donne. Non dubito che siano in grado di scrivere personaggi femminili fantastici, come fanno anche tanti altri sceneggiatori maschi, ma penso di essere riuscita ad arricchire il film con la mia prospettiva femminile, fornendo uno sguardo diverso e anche una voce diversa”.
Per assicurarsi che il film fosse sempre fedele alla storia di Marguerite, è stata ingaggiata la intimacy coordinator Ita O’Brien (Sex Education) nel corso delle riprese principali e i filmmaker si sono avvalsi della consulenza di alcune organizzazioni che lavorano direttamente con persone che hanno subito violenze sessuali. “Dopo che Marguerite viene violentata, il suo mondo cambia per sempre”, afferma Holofcener. “Non aveva nessun diritto, nessun controllo e nessun potere”.
Matt Damon ha aggiunto: “Ci sembrava che la sua storia fosse l'unica che valesse la pena raccontare: volevamo mettere in luce l'incredibile coraggio che mostrò sotto pressione, mentre veniva interrogata e umiliata in quel modo. Nonostante la cultura e la società fossero contro di lei, non si arrese mai e continuò a raccontare la verità su ciò che le era accaduto”.
Curiosità
COMMENTO DEL REGISTA
"La prima volta che ho sentito parlare dell’ultimo duello legalmente autorizzato disputato nella Francia medievale, ho capito subito che se ne sarebbe potuto ricavare un film potente. E quando ho saputo che Matt Damon, Ben Affleck, e Nicole Holofcener stavano scrivendo la sceneggiatura, non ho avuto dubbi sul fatto che sarei stato io a dirigerlo. Il film mi ha dato l’occasione di riprendere il tipo di storia epica che amo, ma arricchita dai temi del coraggio, dell’inganno e della difesa di una causa che fanno presa sul pubblico di oggi. Il film è la storia di un’amicizia e di un’unione coniugale distrutti a causa di un atto particolarmente crudele e disonorevole, ma è anche la storia del coraggio di una donna che fa sentire la propria voce. È un’opera che fa riflettere, e ne sono particolarmente orgoglioso".
Trailer
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Commenti (23) vedi tutti
Uno dei peggiori film di Scott. Si confronta sempre con l'epica, ma questa volta ci pesta una facciata. Le tre diverse narrazioni della storia dello stupro si rivelano identiche, per cui immotivate. E anche le scene di battaglia, di cui il regista è maestro, risultano incomplete e raffazzonate.
commento di ClochardIl miglior film di Scott degli ultimi anni.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiLa confezione è buona. Il contenuto viene esposto però con una voluta, inutile, ridondanza. voto 6.5
commento di fra_pagaLa ridondanza degli eventi non riesce davvero a fornire nessuna rivelazione particolare come ci si dovrebbe aspettare. Le tre storie non differiscono in modo significativo e in ogni caso non sono tali da far capire effettivamente se 'c'è stato godimento o meno", che è poi l'unica discriminante. Ambientazioni e ricostruzione storica spettacolari! 8-
leggi la recensione completa di BradyPresuntuoso e irritante. Vendibile solo per curiosità.
leggi la recensione completa di full95Poderoso ma anche fragile. Film figlio dei tempi, i nostri.
commento di moviemanNon male l'ambientazione cavalleresco/medievale nonostante qualche ridondanza narrativa, nel complesso risulta un po' macchinoso e manca di slancio narrativo (che riprende quota nel climax finale del duello). Il maestro Scott aveva fatto di meglio, in tema di duelli, nel suo splendido film d'esordio (I Duellanti, 1977).
commento di Arch_StantonDiscontinuo, afflitto da un incipit totalmente incomprensibile, confuso e confusionario. Come il buon vino, migliora con il passare del tempo, pur non facendo miracoli. Interessante la storia vera da cui ha tratto ispirazione, e valide la fotografia e la ricostruzione storica. Rimandato, ma non bocciato.
leggi la recensione completa di Souther78Quasi inguardabile. Il ritmo del grande Ridley Scott dei bei tempi andati è scomparso, così come la storia
commento di sisifo1XIV secolo. Il potere a potenti immeritevoli, popoli servili, guerre, faide, fedi, stupri. Nella sostanza poco dissimile dal secolo attuale. Ottima la ricostruzione dell'ambiente e la regia.
commento di iroCi sono indubbi spunti di interesse, ma non tutto è andato per il verso giusto, anzi.
leggi la recensione completa di tobanisGran bel lavoro,costruzione perfetta che fila via senza intoppi,con una situazione femminile sempre in primo piano.Promosso,bravo Scott.
commento di ezioL'idea di dio, come un orologio rotto, combacia e coincide un paio di volte al dì, nei secoli dei secoli, con la plausibile verità pervicacemente ricostruita dagli esseri umani.
leggi la recensione completa di mckRidley Scott va a pescare una di quelle storie che sono di tendenza oggi e dove tutti i protagonisti sono negativi eccetto una, donna naturalmente. Messa in scena sontuosa, nulla da eccepire, ma personaggi che per indole e comportamenti sono quelli visti mille volte nelle pellicole americane solo che qui indossano vestiti medievali.
commento di bombo1Quello che affascina di "The last duel", insieme all'ambientazione medievale, è il registro enigmatico usato da Ridley Scott pet parlarci di una storia che assomma tradimento e inganno in un inestricabile gioco a specchi. Ci vengono presentati più punti di vista, per dimostrare che l'unica verità certa è la violenza che anima la protervia maschile.
commento di Peppe ComunePolpettone medievale, prolisso e ripetitivo, con un introduzione di ben 38 minuti. Da Scott ci si aspettava di più.
commento di gruvierazUn bel film cavalleresco e leggendo un commento precedente, aggiungerei che non è per tutti.
commento di interista75Uno dei migliori Scott, da molto tempo a questa parte. In queste ambientazioni ci sguazza e si vede, il film corre via che è un piacere e gli attori (pur non tra i miei preferiti) reggono la parte egregiamente. Lo rivedrò volentieri
commento di darkhorizonNella Francia del tardo medioevo, Jean de Carrouges sfida a duello l'ex amico Jacques Le Gris, con l'accusa di averne violentato la moglie. Scott trova nell'ambientazione medievale un mcguffin per parlare del delicato tema della violenza sulle donne.
leggi la recensione completa di Isin89Una storia interessante, ma una sceneggiatura da Medioevo...di una banalità e di una misoginia sconcertante. L'unica scena veramente bella e emozionante è quella della battaglia finale. Una vera delusione.
commento di paceFilm bello e interessante. Da non perdere
commento di rash91Ridley Scott una garanzia.....
commento di VINSENBARRidley Scott firma il suo miglior film da tempo immemorabile a questa parte. Forse dura troppo e il film perde molti colpi per via della brutalità della scena, diciamo, incriminata e chiave. Eh eh. Ma questo è un film che emoziona, da leccarsi i baffi, non quelli di Driver, si spera, eh eh.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoir