Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Una comitiva di ex piloti arteriosclerotici finisce, in maniera molto verosimile, su una navetta della Nasa che deve recuperare un satellite. Filmetto scialbo e con un cast di grandi attori relegati a sfottere se stessi e umiliarsi, nel tentativo, vano, di regalare un altro gran film alla storia. Dimenticabile.
Un film che sarebbe stato stroncato all'unanimità, se solo non avesse portato la firma di Eastwood. Lo zio Clint ha deciso di entrare di prepotenza nel gotha dei grandi registi, e ogni grande regista che si rispetti si deve cimentare un po' con tutti i generi, per non restare cristallizzato su un cliché stantio che ne offuschi il talento. Ecco quindi, dopo Firefox, un'altra pellicola dalle sfumature fantascientifiche, dove la fantascienza non riguarda tanto le tecnologie menzionate ma il fatto che quattro cariatidi vengano spedite dalla Nasa in missione spaziale. La sceneggiatura è un vero colabrodo: la Nasa deve recuperare un satellite per comunicazioni per conto dei russi. Il satellite, che monta inspiegabilmente un software della Nasa, è fuori controllo e nessuno, dicasi nessuno, riesce a programmarne la correzione di rotta perché il progetto risale a 40 anni prima e l'unico a conoscerlo è il suo programmatore. Realistico. A quel punto lo stesso programmatore decide di collaborare, a patto di andare lui in orbita insieme ai suoi vecchi compagni di scorribande, tre settantenni uno dei quali malato terminale. Ovviamente la Nasa accetta - dopo qualche tentennamento - purché i quattro superino le prove fisiche, cosa che puntualmente avviene. E qui è doverosa una piccola parentesi: se io a vent'anni (non settanta), dopo esser stato fermo un paio di mesetti, facevo una corsetta di venti chilometri mi riducevo con tre litri di acido lattico a polpaccio e arti anchilosati per una settimana; quattro matusalemme di settantanni, presumibilmente fuori allenamento, zompettano allegri per i cortili della Nasa per chilometri, e il giorno dopo si alzano sereni e riposati come se avessero passato il pomeriggio a controllar cantieri coi loro coetanei. Chiusa parentesi, per completare il quadro dei non sense disseminati nella sceneggiatura, nel finale si scoprirà il motivo per cui ai russi preme tanto recuperare il satellite, un motivo privo di ogni logica, per inciso.
Fatta questa doverosa premessa, sottolineando la presenza di un soggetto tutto sommato accettabile con una messa in scena prevedibile e forzata, restano le prove degli attori e non mi sento di salvare nemmeno quelle. Incastrati all'interno di personaggi patetici, che non hanno perso lo smalto e i modi dei trent'anni, continuando a scazzottarsi, gigioneggiare e flirtare come se fossero perennemente imbottiti di viagra, Sutherland, Eastwood, Garland e Tommy Lee Jones appaiono fuori luogo e senza alcuna consistenza, recitando una parte nella parte. Il cinema crepuscolare di Eastwood ha regalato begli spunti di riflessione, questo prodotto fa eccezione.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta