Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=T_lVI9CjsaE&list=PL94ztLYeZ7Rsdc_JEf8LJOC1GFWq-T6xk
C’è il senso dell’umorismo e la baldanzosa gigioneria; c’è (nella rimpatriata) il rammarico, la rassegnazione, il rimpianto ed il riscatto. Il tempo perduto e l’adrenalina della seconda occasione. L’umana meschinità e la sincera amicizia (al di là di ruggini, screzi e risentimenti vari). L’eroismo e l’estremo sacrificio.
C’è il buon vecchio Clint; la sua grinta e determinazione; il suo ego ed il suo estro. La sua capacità di realizzare sempre film degni di essere visti, come questo: un classico dell’aviazione ed esplorazione spaziale ovvero, come sempre, anzitutto un film dotato di solide basi drammatiche. Ma poi ci sono tutti gli elementi di cui sopra ed allora il quadro è completo.
Nella seconda parte, a ben vedere, il presunto colpo di scena, minimi guizzi di pathos e commozione, oltrechè una messinscena tecnicamente perfetta non impediscono taluni rallentamenti di ritmo ed una certa pesantezza di fondo. Senza contare la scena del rientro a casa base; così poco verosimile (quasi offensiva, esagerando) da provocare ulteriori, piccoli cenni di disaffezione.
Manchevolezze, queste, che, tenuto conto, altresì, della convenzionalità (pro e contro a seconda dei punti di vista) di cui si è detto all’inizio, inficiano un poco il valore dell’opera e la riportano ai ranghi di un film di fattura discreta e nulla più; godibile per gli appassionati del genere e del cinema di Clint (anche quello in versione di western senile con lo spazio cosmico al posto di quello delle praterie; sasso67); quello in cui lui è (anche) davanti alla macchina da presa e si diverte a fare il duro. E si diverte a far sognare (soprattutto i maschi alfa incanutiti che hanno ancora un sogno nel cassetto da realizzare, costi quel che costi).
Fly me to the moon di F.Sinatra azzeccatissima.
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