Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Dramma, commedia e fantascienza fusi insieme in un unico lavoro: che Eastwood abbia ormai una mano felice dietro la macchina da presa è cosa nota, ma forse qui va persino un pochettino oltre le sue possibilità. Considerando pure che ha abituato il pubblico a non strafare ed a rimanere sempre ben piantato con i piedi per terra, una storia 'spaziale' con tanto di (lieve) utilizzo di effetti speciali come questa può sembrare fuori dalle sue corde; a dirla tutta invece il film funziona e la sua credibilità in tuta da astronauta non è da meno. L'alto tasso di pathos, con crescendo finale, fa da specchio alla prima parte del film, piuttosto virata verso il comico; è inoltre un lavoro pregno di considerazioni sul tempo (non quello che passa, ma quello che è passato) e sulle occasioni che esso ci dà, mentre forse esagera un po' nel continuo voler ricordare che l'esperienza dei veterani (anziani, insomma) è per forza di cose migliore dell'entusiasmo dei novizi (giovani).
Quattro astronauti che nel 1958 fallirono una missione per la Luna vengono richiamati dalla Nasa per una consulenza quarant'anni dopo. Si tratta di un satellite da recuperare, vecchia tecnologia oggi obsoleta, ma di cui gli uomini sono esperti; i quattro si rifiutano di fare solamente le 'comparse' e chiedono di essere mandati nello spazio. Alle iniziali risate si sostituisce la perplessità e infine l'assenso a spedirli in cielo. Una volta raggiunto l'obiettivo, l'eroismo degli arzilli astronauti (ed il sacrificio di uno di loro) salveranno la Terra.
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