Trama
Una sera in cui è in corso una grande manifestazione a Parigi, Raf e Julie - una coppia sull'orlo della rottura - finiscono in un pronto soccorso che è quasi al collasso per l'affluenza. Il personale sopraffatto e i manifestanti arrabbiati manderanno in frantumi ogni certezza o pregiudizio delle due donne, per non parlare poi del loro incontro con Yann, uno dei manifestanti feriti. Mentre fuori la tensione sale, l'ospedale si ritrova sotto assedio e la notte che sopraggiunge si prospetta molto lunga da passare.
Curiosità
LA PAROLA ALLA REGISTA
"Dopo due film in costume in cui ho parlato di femminismo e di incesto, volevo realizzare un film decisamente contemporaneo, che tenesse conto di quello che sta accadendo nella società di oggi e, in particolar modo, delle sue fratture sociali, senza sapere realmente da che parte cominciare. Con quale storia avrei potuto raccontare di cosa sta accadendo e come? Come avrei potuto fare un film politico senza fare un film militante? Di che parlare? E con quale forma? Ho pensato molto al grottesco e allo stesso tempo alla profondità che Nanni Moretti sa mettere in scena per discutere del suo impegno sullo schermo. Ho cercato allora di raccontare una situazione che aveva come sfondo un momento in cui il movimento dei gilet gialli era già iniziato.
In seguito a una caduta, mi sono ritrovata l'1 dicembre 2018 a trascorrere la notte al pronto soccorso dell'ospedale Lariboisière, dove ho trovato inaspettatamente la chiave giusta per il film e ho capito come realizzarlo in sintonia con il clima sociale prevalente. Per tutta la notte, ho potuto osservare il balletto dell'organizzazione ospedaliera, la tensione degli assistenti sanitari che, oberati di lavoro, sono spesso attenti ma non hanno il tempo di essere gentili, il mix di pazienti riuniti in sala d'attesa ognuno con il proprio infortunio, più o meno importante, e la propria ansia, il bisogno di confidarsi con qualcuno... Oramai non si piange o grida più all'ospedale Lariboisière, diventato sempre più simile a una stazione, meltin' pot di svariati tipi di persone: incidenti, di passaggio, tossicodipendenti, malati psichiatrici, minori non accompagnati...
Dopo aver vissuto questa esperienza, mi sono detta che la sala del pronto soccorso, un'arena delle emergenze, era il luogo ideale per raccontare ciò che mi preoccupava. Ho pensato di inserire due donne di un ambiente sociale benestante in tale contesto per dare luogo a scambi, confronti, rese dei conti e fratture sociali inevitabili.
Per la prima volta, ho girato con la camera in spalla e accanto ad attori affermati ho diretto anche non professionisti come Aissatou Diallo Sagna, l'infermiera Kim".
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
C'è la parte lesbo per dimostrare aderenza al politicamente imposto ma detto questo i toni sono prevalentemente a sfondo sociale e politico. Opera girata a ritmo serrato, a tratti con cadenze grottesche, in un pronto soccorso reso un ospedale da campo dalla guerra tra i gilet gialli ed il regime liberista versione Macron. Consigliato.
commento di bombo1Ci mancavano solo i litigi di una vecchia coppia di lesbiche di cui una isterica, per denunciare il braccio violento del potere. Bravi comunque gli attori.
commento di gruvierazFatto salvo il sincero intento etico, questo racconto ospedaliero sconta una scansione poco bilanciata tra umorismo e istanza sociale.
commento di Leo Maltin