Regia di Renzo Carbonera vedi scheda film
Tanto di cappello al compianto Libero Di Rienzo per questa ennesima ottima prova, nei panni di un allenatore di atletica incline all'uso di sostanze dopanti per sè e per i ragazzi che allena. E giusto riconoscimento anche al regista, che tratta un tema non facile con la dovuta freddezza, come a voler restituire non un punto di vista soggettivo ma la libertà interpretativa dello spettatore nel giudicare oggettivamente torti e ragioni ( a dire il vero esigue) della vicenda. Peccato invece per la scelta, ormai sempre più comune, di dialoghi spesso incomprensibili (si dirà che è la normalità di oggi, basta girarsi intorno), dove il 50% delle parole viene masticato e strascicato in barba a tutte le regole basilari della dizione. Un film comunque interessante che apre una finestra su un mondo molto più vasto di quanto viene fatto credere, un vero e proprio cancro della sacra lealtà sportiva.
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