Regia di Renzo Carbonera vedi scheda film
Sul Terminillo, una coppia composta da un allenatore e una marciatrice, Johnny e Maria, si sta allenando per permettere a lei di partecipare alle gare regionali di marcia dalle quali Johnny è però escluso causa una vicenda di doping di molti anni prima. I genitori di Maria, una coppia di albergatori, vorrebbero per la figlia il successo sportivo e per questo accettano di prestarle del denaro che Johnny vuole investire nell’acquisto di sostanze impossibili da rintracciare all’antidoping.
Il Takeaway del titolo è sia la consegna notturna di sostanze, alla quale si presta Johnny, ma anche il nome del bar, con annessa pompa di benzina, che la coppia gestisce in un paese ormai desertificatosi causa crisi. L’ultima apparizione sul grande schermo di De Rienzo nel ruolo di Johnny, ex atleta e allenatore dedito all’uso di sostanze dopanti, è ancora una volta frutto dell’incredibile capacità di descrivere con disincanto e indolenza il mondo che lo circonda, ovvero il mondo di un uomo sconfitto dalle sue stesse scelte. Al suo fianco un atleta poco più che ventenne con le sembianze di Carlotta Antonelli che dopo Suburra (la serie) decide di offrire a Maria i propri dubbi e incertezze alimentate da Johnny, da una coppia di genitori, Paolo Calabresi e Anna Ferruzzo quanto mai affiatati, e che in lei vedono una possibilità di riscatto, e da Tom, un operaio con l’aspetto di Primo Reggiani, ed ex atleta allenato da Johnny che rappresenterà per Maria una svolta di vita.
Dirige Renzo Carbonera che dopo Resina, sale nuovamente in montagna per denunciare sia il dramma di una piccola comunità che sta affrontando passivamente la crisi, sia il mondo del doping nello sport. La pellicola lodevole per il tentativo, non riesce però ad approfondire adeguatamente né un tema ma nemmeno l’altro. E proprio la presenza di Tom diventa il crocevia di questa incompiutezza. Peccato per un’occasione malamente sprecata
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta