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Full moon

Regia di Nermin Hamzagic vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Full moon

di alan smithee
6 stelle

39° BERGAMO FILM MEETING - CONCORSO
E' notte, una notte di plenilunio che illumina di un pallore magico la notte tra le vie cittadine. All'interno di un appartamento, la moglie non più giovanissima dell'ispettore di polizia Hamza, che è anche un suo superiore, entra in travaglio in quella che è la sua prima e tardiva esperienza da partoriente. 
Il consorte, premuroso e visibilmente allarmato, la porta in ospedale, dove subito i medici si accorgono che si tratterà di un parto complicato. Per questo trattengono la donna e la ricoverano immediatamente. Ma Hamza, nonostante questa urgenza e la tensione che ne deriva, non può sottrarsi ai suoi impegni professionali tanto da doversi assentare da quell'importante contesto, per recarsi in tutta fretta nel proprio commissariato, dato che nessuno tra i colleghi può sostituirlo e in loco ci sono diverse urgenze da gestire.

La vicenda si snoda a quel punto unicamente e claustrofobicamente all'interno di quella centrale di comando, impegnando i poliziotti tra venditori ambulanti ribelli ed insofferenti per le mazzette da pagare alla polizia corrotta, un ladro di bancomat, un giovane ribelle col suo cane impulsivo, una minorenne che si prostituisce e un misterioso ragazzino con un palloncino giallo con cui solo il protagonista riesce ad interagire, si disegna, lungo quella nottata fosca ma rischiarata dai raggi misteriosi di una luna che finisce per condizionare inevitabilmente i comportamenti di quel purgatorio di anime corrotte ed instabili, il resoconto di una nazione devastata dalla corruzione e dal compromesso. Piaghe insanabili da cui nessuno pare risultare indenne.
E' piuttosto interessante il film d'esordio di Nermin Hamzagic, in cui la luna assume un suo ormai consolidato potere terapeutico, rigenerante e purificante contro una serie di storture, contraddizioni e ordinarie corruzioni che finiscono per condizionare la vita in società e tutte le anime che in qualche modo sono indissolubilmente legate ad essa.

Il film si chiude ermeticamente all'interno del commissariato, ove tutto pare devastato da una corruzione che solo qualcosa di misterioso e magico riuscirebbe a far svanire, come disinfestando e facendo espiare colpe o malesseri ormai così indissolubilmente radicati in ogni tessuto sociale.
Molto interessante la cura con cui il neo regista si dedica alle atmosfere, snodando la vicenda attraverso differenti storie e magiche apparizioni che rendono le ordinarie vicende di corruzione degne di un vero e proprio thriller, ove i misfatti paiono assurgere a qualcosa di solennemente più misterioso di quanto in realtà potrebbe ricondursi alla tipica pochezza e corruttibilità della specie umana.

 

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