Regia di Ugo Gregoretti vedi scheda film
Ugo Gregoretti, affascinato dalla figura del Gattopardo nell'omonimo romanzo di Tomasi di Lampedusa, effettua un'accurata indagine sul campo recandosi in Sicilia per scoprirne di più.
Classe 1930, nel 1960 Ugo Gregoretti era un giovane cineasta impegnato nella più classica delle gavette dell'epoca, ovvero nella realizzazione di cortometraggi; lo spessore culturale del regista e la sua curiosità per le storie che sanno associare intrattenimento e morale già traspaiono dalla scelta dell'argomento di questo lavoro. Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa sarebbe stato portato sul grande schermo solamente un paio di anni più tardi da Luchino Visconti, oltretutto, senza dimenticare l'importanza del romanzo per la ricorrenza del centenario (1961) dell'unità d'Italia: Gregoretti sceglie i contenuti giusti al momento giusto, e li tratta peraltro nel modo giusto. Con la solida voce narrante di Ivo Garrani, Sicilia del Gattopardo procede infatti come una serrata inchiesta giornalistica sulla scia del misterioso Giulio Fabrizio di Lampedusa, bisnonno di Giuseppe Tomasi, a cui lo scrittore precisamente si ispirò per il suo Principe di Salina. Alle immagini che documentano la Sicilia dell'epoca (inclusa l'unica foto esistente di Giulio Fabrizio di Lampedusa) si accostano interessanti interviste a conterranei del 1960, tra i quali una discendente dei Tomasi e un nobile decaduto – personaggio quest'ultimo che pare realmente uscito da un corto di Ciprì e Maresco. Interessante e ben realizzato, 40 minuti di durata, bianco e nero. 6,5/10.
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