Regia di Billy Bob Thornton vedi scheda film
E' il filo di una lama tagliente quello su cui sta in bilico Billy Bob Thornton nel realizzare un film come questo. Viviamo in mondo di regole scritte e non, e queste ultime, che generano la cosidetta "morale", sono le gabbie più potenti che la razza umana possa aver creato. Reagire agli eventi della vita e nei confronti del prossimo coerentemente a ciò che si prova veramente non è sempre cosa facile, ci vuole forza, il coraggio di esporsi ed opporsi, di non temere lo scontro, di accettarne le
conseguenze, di rischiare un lavoro, un amore, un'amicizia o anche la galera. Una scappatoia la si trova nell'allentare i freni inibitori e ad esempio "in vino veritas" può diventare il modo di farcela, una scorciatoia per se stessi ed una scusante per
il prossimo. Poi c'è quella parte di umanità un po' diversa, che è rimasta indietro nella psiche, i cui membri sono da sempre "il diverso, il ritardato". Chi si sente "normale" è uso vedere in tali persone l'innocenza dei bambini (che pensiamo dicano e facciano sempre le cose in modo così naturale ed appunto "innocente", mentre anche loro sono già dei piccoli manipolatori), la spontaneità di chi non si adegua a regole e sbarramenti comportamentali. Billy Bob Thornton autotrasformato fisicamente racconta una storia di questo tipo, di un'anima (Karl) che in virtù di questa sua "diversità" ha il coraggio di fare ciò che gli altri, i "normali" non sempre sono capaci a fare. E' troppo facile? E' scontato? E' banale? Forse si, magari senza il forse, e Thornton narra questi eventi in un pericoloso bilico appunto, sul filo di una lama, perchè potrebbe sfrondare nel retorico, pescare in zuppe riscaldate di pietismi, ma fortunatamente evita di precipitarci dentro tenendo la narrazione a galla, dimostrando che sa anche usare la macchina da presa e non solo recitarvi davanti.
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