Regia di Sergio Grieco vedi scheda film
Un soldato tedesco, alla fine della prima guerra mondiale, rischia la fucilazione per essersi spacciato per francese. Salvatosi miracolosamente, assume l'identità del sergente Klems, defunto, e parte con la legione straniera per il Marocco. Qui sarà protagonista della rivolta degli abitanti locali contro i colonizzatori europei, passando però molto presto dalla parte degli africani.
Sergio Grieco, una quarantina di regie in un quarto di secolo (fra gli anni Cinquanta e la fine dei Settanta), è stato un modestissimo artigiano capace di passare rapidamente da commedia a cappa & spada, da peplum a film di spionaggio. Qui si cimenta con la massima disinvoltura in una pellicola bellica pregna di azione e di avventura, ma non priva di sottintesi morali e psicologici. Il protagonista è infatti un soldato costretto a cambiare identità per salvare la pelle, incapace in ogni caso di abbandonare la divisa e di smettere di combattere, per forza o per amore; superiore alla media dei prodottini analoghi coevi, quindi, la sceneggiatura che il regista firma insieme a Francesco Mazzei e Bruno Di Geronimo. Apprezzabile poi il protagonista, l'americano Peter Strauss, poco più che esordiente e dal roseo futuro artistico; fra gli altri interpreti: Massimo Serato, Howard Ross, Tina Aumont, Pier Paolo Capponi, Franco Ressel e Rossella Como. Confezione sufficientemente curata, con musiche di Carlo Rustichelli e fotografia di Stelvio Massi, a un passo dall'esordio registico (che avverrà nel 1973). Purtroppo il buon lavoro realizzato da Grieco non avrà la fortuna di essere bissato nelle sue opere successive. 5/10.
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