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Miriam

Regia di Biagio Proietti vedi scheda film

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La recensione su Miriam

di undying
6 stelle

Il quinto e ultimo episodio della prima stagione de "Il fascino dell'insolito" ha il sapore amaro di una nostalgica riflessione sul tempo che passa, obbligando a lasciarci alle spalle radiosi momenti di vita e anni migliori. Ispirato da un omonimo racconto di Truman Capote.

 

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Rimasta vedova, Miriam Miller (Luisa Rossi) - una donna di mezza età - sprofonda in uno stato di forte apatia, amplificato dalla solitudine, dalla routine di vita quotidiana e da un clima invernale rigido e opprimente. Non rinuncia, però, a frequentare le sale cinematografiche e, proprio durante una delle sue uscite, incontra una bambina (Claudia Vegliante) che gli si presenta con il suo stesso nome, Miriam: la piccola chiede di essere accompagnata, per poter accedere alla proiezione di un film. Quell'incontro ha un seguito dato che in tarda serata, la bambina, si presenta alla porta di casa della signora Miller, chiedendo ospitalità.

 

"La gente sta diventando sempre più pazza..." 

(Miriam Miller)

 

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Miriam: Luisa Rossi

 

Dall'omonimo racconto di Truman Capote, pubblicato per la prima volta nel 1945 e vincitore di un premio "Award", Biagio Proietti (anche regista) e Diana Crispo adattano la sceneggiatura del quinto episodio (prima stagione) appartenente alla mai, opportunamente, rivalutata serie televisiva Il fascino dell'insolito. L'impianto teatrale del mediometraggio si adatta alla narrazione letteraria, con dialoghi contenuti (e ben scritti) messi in bocca ai pochi, ma eccezionali, attori (in un ruolo marginale, ad esempio, si segnala Aldo Bufi Landi). Proietti dimostra una sensibilità accentuata verso elementi artistici che tracciano anche le coordinate spazio-temporali della storia: le scene d'apertura, ad esempio, ricordano alcune opere d'arte di Edward Hopper, in particolare Nighthawks, già fonte di ispirazione per il Blue Bar di Profondo rosso (Dario Argento, 1975); al cinema frequentato da Miriam sono esposti, in maniera anacronistica, manifesti in lingua originale (inglese) di "grandi classici" della Settima Arte tipo A Star is Born (William A. Wellman, 1937), The ghost of Frankenstein (Erle C. Kenton, 1942) e High Sierra (Raoul Walsh, 1948); infine, la colonna sonora rimanda ad altre hits del passato offrendo brani di Frank Sinatra, Marilyn Monroe e The Mills Brothers. Il clima di mistero attorno alla bambina che "mai sorride" (sorta di tulpa meditativo) affievolisce via via che scorre il tempo, lasciando sulla scena unicamente la drammatica esperienza di una protagonista - l'eccezionale Luisa Rossi - svogliata, priva di stimoli e senza più affetti, sola con i suoi fantasmi (il marito defunto, la giovinezza sfiorita), ormai impossibilitata, perché di fatto priva di motivazioni, a ricominciare una nuova vita. Stilisticamente, pur nei limiti di un budget che impone ricostruzioni di modesti ambienti teatrali e una tecnica cinematografica statica, quasi inesistente, un grande esempio di sceneggiato televisivo, nello stile RAI del tempo.

 

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Biagio Proietti (1940 - 2022)

 

Curiosità 

 

Biagio Proietti, supervisore della serie Il fascino dell'insolito, figura aver dato il maggior contributo anche in termini di sceneggiatura e regia. Ha infatti diretto e/o sceneggiato, oltre a MiriamLa mezzatinta, Veglia al morto (entrambi titoli della prima serie), La casa della follia (seconda serie).

 

Nel 2007 la regista Liliana Greenfield-Sanders ha girato un cortometraggio (15') omonimo, anch'esso ispirato al romanzo di Truman Capote. 

 

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Truman Capote (1924 - 1984)

 

Citazione 

 

"[Quella bambina non è mai esistita, io l'ho creata con la mia immaginazione]. Ecco chi è Miriam... Miriam Miller: ho ceduto a lei la mia identità. La mia identità, io la conosco. Forse per questo ho voluto dare vita a una bambina, a qualcosa di indefinito, d'imprecisato, di plasmabile. Adesso Miriam andrà via, scomparirà per sempre e tornerà in questa casa la donna di prima. Quella che viveva felice da sola, con Tom (il suo canarino, n.d.r.), con le sue passeggiate fino dal droghiere. Una donna ordinata, metodica, sicura. Una donna in cui si può credere, di cui ci si può fidare. Io ho sempre avuto fiducia in me. Tornerò ad essere come prima, cancellerò tutto questo? Il cinema, il sogno, quell'uomo al bar (Aldo Bufi Landi, n.d.r.)... lui sapeva, sapeva quello che stava per succedere. Voleva avvertirmi quell'uomo. Ma per dirmi cosa?"

 

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Miriam (edizione 1979)

 

Colonna sonora

 

Si riconoscono i seguenti brani musicali, elencati in ordine cronologico di comparsa, non citati nei titoli di coda:

 

After You (The Mills Brothers)

Bye Bye Baby (Marilyn Monroe)

Requiem (Lennie Tristano)

Don't Be a Baby, Baby (The Mills Brothers)

Embraceable You (Frank Sinatra)

September Song (Frank Sinatra)

As Time Goes By (Dooley Wilson)

Moon Dreams (Miles Davis)

 

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Il fascino dell'insolito  - La serie completa

 

STAGIONE 1 (1980)

- 1. La mezzatinta

- 2. La stanza n. 13

- 3. Piccolo assassino

- 4. Veglia al morto

- 5. Miriam

 

STAGIONE 2 (1981)

- 1. La strada al chiaro di luna 

- 2. La casa della follia

- 3. Impostore 

 

STAGIONE 3 (1982)

- 1. La tortura della speranza

- 2. La scoperta di Morniel Mataway 

- 3. Vampirismus

- 4. La cosa sulla soglia 

- 5. La specialità della casa

- 6. Castigo senza delitto 

 

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"Della solitudine io ho terrore; un terrore cieco, che mi scuote nel profondo. Non intendo l'ordinaria solitudine fisica: mi sono volontariamente allontanata da Londra proprio per cercarla, per raggiungere la sua immensa capacità di guarigione. Intendo piuttosto l'orrenda solitudine dello spirito che è l'ultima tragedia della vita. Quando ci sei arrivato per davvero, senza possibilità di appello o di fuga, allora sei morto. Non riesci a sopportarla, e sei morto."

(Elizabeth von Arnim)

 

Biagio Proietti: Il segreto della scrittura 

 

F.P. 01/07/2023 - Versione visionata in lingua italiana su Rai Premium (durata: 54' ca)

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