Regia di Alessandro Guida, Matteo Pilati vedi scheda film
Temi importanti raccontati con disarmante superficialità per avallare, in conclusione, l'autistico individualismo della nostra società, dove tutto è consumo e la vita si riduce alle storie di instagram. Persino le commedie con Julia Roberts degli anni '90 andavano più a fondo e al cui confronto sembrano film di Max Ophuls.
Una storiella banale e di una superficialità disarmante, che cerca l'originalità nel linguaggio volgare e nelle scelte del protagonista, che vorrebbero essere audaci e controcorrente ma non fanno che abbracciare la cultura odierna dominata dall'io individualista. E le sue aspirazioni lavorative sono solo un ipocrita pretesto per arrivare a quelle scelte. Gli altri personaggi sono la sagra dello stereotipo (l'amica bruttina rompiscatole) con over-acting costante. In una parola: misero.
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