Regia di Troy Miller vedi scheda film
Il bowling, il campeggio, la pancetta, la gente che rimanda la sveglia e quella che firma i documenti senza leggerli... la comicità di Jim Gaffigan parte da argomenti della quotidianità, osservati però dal personalissimo punto di vista del suo personaggio: quello di un americano bianco medio un po' sovrappeso, scansafatiche e non particolarmente intelligente.
Registrato ad Austin al Paramount Theatre, questo è il secondo 'special' di Jim Gaffigan, a tre anni di distanza da Beyond the pale (2006); entrambi gli show sono prodotti da Comedy Central. La particolarità principale, se non forse l'unica, di Gaffigan è la totale assenza di parolacce o situazioni controverse nei suoi monologhi; a pensarci bene però per moltissimi anni i comici (specie in tv) sono riusciti a far ridere milioni di persone senza dover toccare tasti dolenti, argomenti spinosi o senza sfruttare l'apotropaico potere di un sano “fuck”. Pur essendo dichiaratamente cattolico, il protagonista si lancia in una serie di battute sulla sua religione, certo non caustiche ma neppure prive di elementi critici, come la forte presa di posizione contro la circoncisione, retaggio della Bibbia. Al di là di queste considerazioni, lo spettacolo è leggero ma ben strutturato e Gaffigan sa empatizzare a dovere con il suo pubblico, mostrando anche i suoi lati deboli come l'essere leggermente sovrappeso e non avere particolare cultura (tra le sue battute c'è anche un'apologia della televisione in opposizione ai libri). Il suo personaggio è furbo perché rispecchia l'americano bianco medio, ma anche qui nulla di tanto originale – quel che fa, Gaffigan lo sa far bene e tanto basta per un'ora e un quarto spensierata. 6/10.
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