Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film
Un Anderson sempre proiettato sui sentimenti, materia su cui è indiscutibilmente padrone della macchina da presa, ma che qui "annacqua" con un insieme di circostanze e vicende quasi picaresche che a tratti stonano con l'insieme di un film solo in parte valido
Un adolescente che scopre le prime infatuazioni della sua vita, una ragazza di 25 anni che cerca anche lei un motivo per dare colore alle sue giornate, e intorno l'America un pò libertina ed un pò puritana di metà anni '70: questi gli ingredienti principali del film di Anderson che è maestro di narrazione quando si tratta di scomodare sentimenti e passioni, come nel più celebre "Magnolia" di più di venti anni prima. Lì però le diverse storie parallele avevano in qualche modo fatto da collante ad un insieme omogeneo e di grande impatto emotivo, mentre in "Licorice Pizza" c'è un pò troppa carne al fuoco e spesso sembra che il regista cerchi di allungare il brodo con un ritmo che a volte stona con la purezza dei sentimenti espressi. Sicuramente Anderson ha alle spalle pellicole ben migliori.
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