Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Sgombriamo subito il campo da dubbi. La fotografia è molto bella, a tratti evocativa. La ricostruzione storica, impeccabile, ai limiti del documentario. Lo sforzo collettivo, immane. Manca l'anima e in tre ore e venti di montato questa è una lacuna imperdonabile.
Scorsese ha dichiarato che, dopo due anni di impasse nella scrittura di una sceneggiatura che lo soddisfacesse, è stato Di Caprio a suggerirgli la svolta gangsta' e, a mio avviso, male, malissimo gliene colse. Perchè per oltre un'ora (un'ora!) il film sembra una trasposizione storica, dilatata, della seconda parte di Quei bravi ragazzi, con la saga dell'ammazzo strano, fra botti, spari ed esplosioni. Qui veniamo all'altra pecca: il sonoro. A parte un fastidioso, permanente, sottofondo musicale, talvolta l'audio è così alto da risultare insopportabile. La recitazione in fondo va bene, adatta alla situazione, anche se Di Caprio è davvero molto marcato e forse fin troppo imbolsito, quasi a far gara con De Niro, anima diabolica e infatti pare che fra i due attori, sul set, sia andata in atto una guerra umana e professionale.
Insomma, la storia questa è, importante da raccontare, ma difficile da spettacolizzare, soprattutto cercando di sposarla con le esigenze del botteghino. Forse avrebbe pagato maggiormente una linea essenziale, piuttosto che giocare sempre al rìalzo, anche con virtuosismi con la macchina da presa che spesso sono davvero fini a se stessi. Dieci a tutto lo staff, Scorsese per primo, per la buona volontà e il coraggio ditenere testa ai colossi fantasy della Marvel sfidandoli sul loro terreno di gioco, ma l'opera che ne esce fuori è troppo prolissa e troppo poco coinvolgente. Peccato, anche perché la Gladstone, che impersona una donna cinica e calcolatrice ma al tempo stesso indifesa preda d'amore, è davvero brava brava.
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