Regia di Derek Drymon, Jennifer Kluska vedi scheda film
L’ultimo capitolo del franchise “Hotel Transylvania” doveva uscire in estate ma poi la pandemia se l’è mangiato in un sol boccone e solo un mese fa a recere il titolo nella propria piattaforma è stato Amazon la cui bulimia di proposte è pari, così come per le altre società di streaming, al numero di film che, nolente, diserta quotidianamente il passaggio nelle sale. Ma se altri film animati hanno tentato il sentiero impervio della distribuzione, e qualcuno con buoni risultati, il titolo Sony aveva poche chanche di sfondare più che altro per questioni intrinseche. Arrivati, infatti, al quarto capitolo è evidente che il franchise sia stato spremuto come un limone. Il punto più basso è stato toccato con la crociera di “Una vacanza mostruosa” ma, a ben vedere, solo qualche idea divertente ha permesso al quarto episodio di non raschiare il fondo del barile come avvenuto per il predecessore.
A salvare Dracula e compagni è il raggio di Van Helsing che trasforma in un mostro il genero del vampiro e riduce a carne e ossa Dracula e i suoi amici. L’avventura nella foresta pluviale sudamericana serve a mettere ordine nel caos generato dal laser del vecchio cacciatore di vampiri e riconsegnare, finalmente, a ciascuno lo status più consono; un caos che ribaltando i ruoli dà respiro ad una trama abbastanza esile in cui tutto è estremamente scontato. La trasformazione di Dracula in umano non apporta alterazioni nell’aspetto del vampiro ma rende il principe di Transylvania estremamente vulnerabile nella sua condizione mortale; una condizione su cui la sceneggiatura insiste in maniera fin quasi caricaturale riducendo via via la spontaneità della risata. La parvenza da mostro non rende nemmeno il personaggio di Jonathan più interessante di quanto fosse stato in precedenza. Il genero di Dracula rimane la risibile macchietta vista in precedenza annoiando chi sperava in un salto di qualità nel personaggio. A divertire ci hanno pensato, fortunatamente, gli amici di Dracula che, colpiti per errore dal raggio, mostrano finalmente la loro natura “umana”, molto bizzarra ed ironica. L’orribile naso della mummia, la nudità dell’uomo invisibile ed il narcisismo di Frankenstein accendono il sorriso che tende invece a scomparire negli eccessi a cui è sottoposta la versione umana di Dracula che solletica i muscoli facciali solo quando, forza dell’abitudine, si infila nella bara per evitare di friggere. La buona notizia è che il principe della notte, ormai prossimo alla pensione, e in procinto di sposare la nipote di Van Helsing, ha messo fine alla carriera di direttore dell’Hotel dei mostri, ceduto alla figlia Mevis.
Visti i risultati degli ultimi due episodi auguro a Dracula di godersi il ritiro e fuggire la tentazione di una nuova collaborazione in famiglia. Sony si è riferita ad “Uno scambio mostruoso” come l’ultimo episodio della saga. La decisione ci sembra condivisibile e allora buon viaggio di nozze e buona imperitura vacanza caro vecchio Drak.
Amazon Prime Video
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