Regia di Ali Tabrizi vedi scheda film
Nel 2009 uscirono – in maniera quasi carbonara, tanto circolarono poco – due film: Al capolinea - La fine dei pesci e The Cove - La baia dove muoiono i delfini. Seaspiracy – che nel titolo, nel formato e nella piattaforma di diffusione riprende temi assai simili a Cowspiracy, targato Netflix – sembra voler assemblare i contenuti di quei due documentari seminali. Una coppia di giovani e indomiti attivisti gira mezzo mondo per mettersi sulle tracce delle baleniere, dei cacciatori di delfini, degli enormi pescherecci che praticano la pesca a strascico, devastando i fondali oceanici e decimando la fauna marina. Scoprendo, come da copione, il dilagare dell’illegalità, la brutalità dell’uomo, l’avidità senza scrupoli delle compagnie che affamano gli abitanti dei villaggi africani in nome del profitto, lasciando montagne di cadaveri animali in mare. Tutto giusto, condivisibilissimo, sacrosanto, encomiabile e perfino girato bene e montato ancora meglio. Ma si tratta di un doppione.
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