Regia di Carlos Saura vedi scheda film
Francisco Rabal ha interpretato Goya tre volte nella sua carriera, e l'ha interpretato fino in fondo, dato che per una incredibile coincidenza è morto nella stessa città in cui è deceduto il vero Goya, cioè Bordeaux. Il titolo originale "Goya En Burdeos" ha molto più senso, dato che viene qui narrata l'ultima parte della vita del pittore, esiliato nella città francese perché liberale, mentre quello italiano fa pensare ad una pellicola su tutta la sua vita. Il film è interessante, Rabal fornisce un'ottima interpretazione, ma è la regia che mostra delle crepe, dato che la pellicola non convince del tutto, la narrazione a tratti è opinabile, e tutto l'impianto dell'opera scricchiola. Inoltre, la tanto strombazzata fotografia di Storaro lascia parecchio a desiderare: accettabile nelle situazioni oniriche, per il resto del film è appesantita da una fastidiosa dominante rossa, un contrasto eccessivo ed una scarsa definizione dei particolari, insomma l'immagine per tutto il film è di qualità decisamente scadente. La visione della pellicola non è una perdita di tempo, ma indubbiamente il risultato è lungi dall'essere esaltante. Una curiosità per finire: la casetta con una sola porta ed una finestra che si vede al momento del trapasso è quella natale del pittore a Fuentedetodos, vicino a Saragozza.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta