Regia di Claude Mulot vedi scheda film
Seguito di un classico, diretto dal medesimo regista. Per quanto curato e ben girato, finisce per essere piuttosto deludente nonostante il buon cast tecnico e artistico.
La misteriosa anomalia di Joëlle (prima donna al mondo con la vagina parlante), si sta rapidamente diffondendo. Eric (Jean-Loup Philippe), dopo aver contratto l'insolita patologia dalla moglie (in forma mutata, ovviamente, ad emettere verbo nel caso dei maschi è il pene), si accoppia con Patricia (France Lomay). Il contagio pare inarrestabile e raggiunge - per contatto fisico - chiunque, senza alcuna distinzione di età o classe sociale. Tocca quindi a Charles (Richard Allan), che a sua volta contagia una bionda (Danielle Troger) abbordata in un parco, su una panchina. Nel frattempo Laslo (Alban Ceray), sorta di James Bond in missione ero(t)ica, si reca dalla scienziata Veronique (Agnès Lemercier) nel tentativo di farsi aiutare per trovare un composto che possa porre fine alla misteriosa epidemia.
Pussy talk 2: France Lomay
Claude Mulot riprende esattamente dalla conclusione del celebre Le sexe qui parle, aprendo con un breve riassunto effettuato con immagini del primo film. Può contare su un cast di punta del cinema hard (compare anche Barbara Moose, nel ruolo di cameriera della scienziata) e su un reparto tecnico di qualità. Scenografie di lusso, una fotografia esemplare e in genere un approccio cinematografico quasi serio. Si capisce che pur essendo una produzione "Alpha France", il budget è stato superiore alla media. Le immagini sono raffinate, girate con stile e dotate della necessaria illuminazione che valorizza con gusto arredamenti e costumi. Il registro è ancora una volta ironico, ma l'esito è in parte deludente.
Pussy talk 2: Agnès Lemercier
Non mancano le soggettive dall'interno delle vagine parlanti; i membri quando discutono (anche tra loro!) ondeggiano nervosamente e uno è addirittura canterino (mentre Laslo guida la macchina con radio accesa). Ma per il resto si ride poco, e anche sul versante dell'erotismo Pussy talk 2 manca il bersaglio. Confezione esemplare (Gérard Kikoïne è all'editing), ma il tema è ormai abusato (molto più divertente, per dire, Abbracci... di corpi in orgasmo), e comunque sembra un lavoro di routine, trattato da Mulot con sufficienza.
Pussy talk 2: Barbara Moose, Alban Ceray e Agnès Lemercier
Fotobusta pubblicitaria del mitico Pussy Talk
"Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente." (Sigmund Freud)
F.P. 18/04/2021 - Versione visionata in lingua francese (durata: 66'02")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta