Regia di Anders Banke vedi scheda film
Una donna medico si trasferisce con la figlia in età teen, in un villaggio sperduto al nord della Svezia, nel periodo che immediatamente precede la lunga notte invernale perenne di oltre trenta giorni.
La donna non sa né può in alcun modo sospettare che il suo principale, un anziano medico, sia in realtà un vampiro sin dall'epoca in cui da giovane partecipò alla Seconda Guerra Mondiale e si trovò a rifugiarsi in occasione della ritirata dalla gelida Russia, nella casa sbagliata, al momento meno opportuno.
Fatto sta che, alla vigilia di quel grande periodo di tenebre assai favorevole per i vampiri, l'orda si risveglia, e sia per la madre, alle prese con il suo capo sempre più incontenibile, sia la figlia, impegnata in una festa goliardica tra studenti, la resa dei conti si rivelerà come una lotta estrema per la sopravvivenza.
Venuto alla luce prima della gran moda degli horror nordici che fecero capolino dopo il successo di Lasciami Entrare di Tomas Alfredson del 2008, Frostbiten è un horror ironico e anche piuttosto divertente, ormai forse un po' scontato, ma girato con pochi mezzi e molta abilità che consente al regista Anders Banke di rivelarsi una vera sorpresa, nonché un cineasta piuttosto talentuoso.
L'atmosfera ridanciana propria della combriccola di studenti allupati e galvanizzati dalla festa in onore del grande buio ormai alle porte, contagia anche la pellicola, che più che spaventare, diverte ritraendo tutta una serie di personaggi variopinti e sopra le righe, destinati quasi tutti a far parte della gran macelleria che si consuma nel prosieguo della sanguinosa vicenda.
Scenette gustose, divertenti come siparietti ben organizzati, orchestrati nel bel mezzo di un inverno polare che fa da opportuno sfondo torvo e sadico ad una vicenda in cui certe vittime designate (in verità donne toste e ben scafate) si rivelano ben meno fragili ed impotenti di quanto la loro condizione di semplici mortali possa suggerire o far prevedere.
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