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Il succhione

Regia di Carl Schenkel vedi scheda film

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La recensione su Il succhione

di undying
5 stelle

Dilettevole commedia sexy realizzata in compartecipazione tra Italia e Germania, che punta però molto di più sul versante erotico. La sceneggiatura è scadente ma l'affascinante cast e il clima goliardico tipico del periodo ne rendono assolutamente godibile, ancor oggi, la visione.

 

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Il conte Stanislaus (Gianni Garko) - discendente del famoso vampiro - lavora come fotografo applicandosi nella nuova attività con bellissime modelle, ritratte nel castello di famiglia. Per far fruttare economicamente il maniero, Stanislaus decide di trasformarlo in discoteca e quindi in hotel. Nei sotterranei vivono però, all'insaputa di Stanislaus, il vero e immortale Dracula (Gianni Garko) e la sua compagna Olivia (Betty Vergès), accuditi dal fedele servitore Boris (Ralf Wolter). 

 

"Quando la luna è piena, i corpi dei cadaveri tornano a camminare sulla terra..."

 

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Il succhione: Gianni Garko e Bea Fiedler 

 

Per una misteriosa e inesplicabile alchimia cinematografica, la commedia erotica bavarese si intreccia con quella italiana anche se solo formalmente, dato che questa co-produzione tra Germania e Italia, dal titolo originale di Graf Dracula in Oberbayer (traducibile come "Conte Dracula in Baviera") presenta in realtà solo una minima quota nostrana: due attori, ovvero Giacomo Rizzo e Gianni Garko (accreditato nei titoli di testa come Johnny Garco!). Garko era già stato ospite su un set tedesco un paio di anni prima (3 sexy girls in Tirol, Siggi Götz) mentre, per questioni probabilmente burocratiche, il nome di Carlo Ombra alla regia è lo pseudonimo (italianizzato) che cela di fatto il cineasta Carl Schenkel.

 

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Il succhione: le sponsor del Dungeon Disco. A sinistra Bea Fiedler; al centro Linda Grondier

 

Il tema horror è solo vagamente accennato, al pari della commedia, mentre predominante - e anzi essenziale - è quello erotico. Unica ragion d'essere di un film girato approssimativamente ma ben fotografato e con sostanziali e numerosi dettagli di nudo, decisamente di gradevole effetto grazie alla notevole quantità (e qualità) di bellezze che sfilano sullo schermo: da Linda Grondier, presente in una divertente sequenza sotto la doccia a parodia di Psyco (Alfred Hitchcock, 1960), sino a Betty Vergès (ved. recensione su La porno villeggiante). Ma la scena è principalmente tutta per la supersexy Bea Fiedler, teutonica e morbida bellezza bionda celebre in patria date le sue partecipazioni numerose in varie commedie sexy [1] a taglio soft, per essere stata presente nel paginone centrale di "Playboy" (giugno 1977) e per una tardiva notizia di gossip (1993) circa una sua dichiarazione (smentita dalla prova DNA) di aver avuto un figlio con il principe Alberto di Monaco. Il succhione è un film povero, che si fa notare però per un cast brillante nel quale fa un certo effetto vedere Garko, attore sempre professionale anche in una produzione di questo tipo, agire con lussuriosa partecipazione quando circondato da tali bellezze, sino ad arrivare (nei panni di Dracula) anche a morderne una sulle chiappe.

 

[1] Molte giunte anche da noi, tipo L'infermiera in vacanza (1978), Le supersexy mogli svedesi (1980), Myriam - Una femmina da letto (1982), Le bambole di carne (1983) e Una crociera da sballo (1985)

 

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Il succhione: Betty Vergès

 

Il film è comunque frizzante, divertente (qualche risata non si riesce a trattenere durante le scene inziali, con scultura d'un fallo gigante al centro di diversi fraintedimenti) e rende conto di quanta allegria regnasse sul set, come si intuisce dalle recitazioni disinvolte e spensierate dell'intero gruppo d'attori. L'ironia è invece solo sfiorata, rappresentata da qualche battuta del nostro Giacomo Rizzo (interpreta un siciliano di nome Mario). Musica e atmosfere tipicamente da fine anni Settanta, garantite anche da pochi brani musicali (in particolare "Oooh! Oooh! Oooh! Rock me, Dracula"). Da segnalare due scene - per le quali il film val bene una visione - particolarmente maliziose: il viaggio nel centro del paese su un maggiolone decapottabile da parte di quattro fanciulle completamente nude (tra le quali ovviamente anche la Fiedler), intenzionate a sponsarizzate il "Dungeon Disco" e lo striptease effettuato durante un ballo in discoteca, risolto con accesa sensualità dalla stupenda Bea Fiedler mentre è circondata da un pubblico acclamante. Come deducibile anche dal manifesto cinematografico dell'edizione italiana, il clima della pellicola è accostabile a quello affrontato dalle tante parodie horror sexy dei fumetti tascabili per adulti, frutto della sfrenata fantasia creativa di Renzo Barbieri ("Edifumetto/ Squalo"), in quel periodo al top di distribuzione nelle edicole.

 

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Il succhione: manifesto italiano alternativo 

 

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Il succhione: Gianni Garko 

 

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L'attrice Bea Fiedler (circa metà anni '80), icona sexy delle commedie erotiche bavaresi 

 

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Il succhione: lato B di Bea Fiedler 

 

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Il succhione: uno degli ospiti dell'hotel legge... Vampirella. Curioso cross-over tra cinema e fumetto

 

"Il vampiro è un morto che non vuol morire, è uno dei tanti riflessi immaginifici che dicono la difficoltà per l'individuo e per il gruppo di accettare la morte che, come Freud ci ricorda, torna nei sogni e percorre la comunità primitiva atterrendola con il timore del contagio, per cui i morti vanno sepolti, anche se poi la terra non li nasconde abbastanza e soprattutto non li sradica dall'anima. Il vampiro è allora un morto che ritorna, perché per l'anima non è definitivamente morto. Con il sangue, che è poi la vita, ghermisce vergini, immagini dell'anima, che si divincolano nelle braccia dei vampiri per resistere alla morte." (Umberto Galimberti) 

 

Trailer (video soggetto a limiti d'età)

 

F.P. 14/04/2021 - Versione visionata in lingua tedesca (durata: 92'33")

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