Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Una stelletta la do perché ciò che è sperimentale, originale (?) e diverso merita un piccolo incoraggiamento. Però più di due non posso davvero perché la noia provata con questo film è stata da Guinness dei Primati. Avete presente il personaggio del maestro Oogway di Kung Fu Panda? Quello che si muove alla velocità di Giuliano Ferrara e che vorrebbe spegnere un migliaio di candeline al ritmo di una al minuto? Ecco, quella tartaruga e il protagonista del film di Ferreri sono l'una alter ego dell'altro. Quasi tutto il film è un immenso rituale, il protagonista se la prende comoda e indugia su ogni gesto. Se deve tritare il pepe, lo fa un chicco alla volta, lentamente ché tanto non c'è fretta. Deve scartare il foglio in cui c'è la pistola? Tanto vale leggersi tutto il giornale, necrologio compreso. Una malalingua potrebbe persino affermare che il regista a corto di idee cercasse ogni espediente per riempire l'oretta e passa di visione e magari ritagliarsi pure un posto di nicchia tra i veri intenditori. Ma io non sono una malalingua, sono un intenditore. Per cui do un bel dieci a questo sontuoso inno alla noia.
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