Regia di Brandon Walker vedi scheda film
Ancora oggi qualche esordiente regista tenta il debutto realizzando un mockumentary, spacciato come ispirato da un fatto di cronaca. Ne esce la solita opera prima inguardabile, naturalmente horror per definizione, girata con mezzi di fortuna, mal scritta e peggio interpretata.
Olivia (Ashley Park) è una modella, anche web-influencer, in forte crescita di carriera. Consumata dall'ambizione, affitta uno splendido loft a Manhattan. Ristrutturato ampiamente nel corso degli anni, l'appartamento dall'aspetto accogliente nasconde però un oscuro segreto. Quando Olivia decide di viverci assieme al suo ragazzo Julian (Jesse LeNoir), una catena di eventi viene innescata da un terrificante fatto di sangue accaduto molti anni prima, legato a inquietanti manichini presenti come arredamento. Incapace di dormire e riluttante ad abbandonare l'appartamento, Olivia condivide con il pubblico (su Internet) la sua misteriosa e inquietante esperienza.
Dopo un antipatico incipit centrato sulla sempre più discutibile dipendenza internet, con la protagonista vlogger (ossia autrice di più o meno brevi filmati privati, in stile Grande Fratello, postati sul web per il piacere voyeuristico dei seguaci) che arriva a gioire per avere raggiunto i 500.000 followers (!!!), Stay cambia registro diventando un mockumentary (falso documentario) caratterizzato da pessime riprese (mosse, sfocate, male illuminate e a bassa definizione) effettuate in genere con il cellulare. Per l'ennesima volta l'autore ricalca la vuota e inefficace filosofia cinematografica di prototipi tipo Paranormal activity (Oren Peli, 2007). D'accordo che siamo di fronte ad un indie (ossia un no budget); d'accordo che Brandon Walker sia il solito esordiente e che il cast offre una protagonista per modo di dire, essendo in precedenza, come attrice, impegnata prevalentemente per episodi di serie TV; d'accordo anche con la didascalia di chiusura che vorrebbe farci credere come la storia sia tratta da un fatto reale, accaduto nel 2016. Ma qui siamo a livelli di improvvisazione davvero allarmante, del tipo che l'intero lungometraggio è accostabile a una serie di videoclip senza nesso, qualitativamente accostabili a quelle da un anonimo adolescente sovreccitato, che voglia giocare (a danno dello spettatore) con riprese amatoriali, ritoccate in editing con effetti di dissolvenze, sfocature, sovrimpressioni e scritte realizzate tramite programmi di video ritocco in stile "Filmora". Stay è purtroppo un altro dei sempre più numerosi horror che si attestano nella bassa media tecnico/artistica delle produzioni indipendenti. I limiti del girato sono definiti anche da recitazioni scadenti e una sceneggiatura davvero mediocre, che divide il film in due tempi: la lunga e inutile esibizione egocentrica della protagonista e una seconda parte con tentativo di spaventare facendo ricorso a cliché ormai obsoleti ai tempi di Blair witch project (Daniel Myrick e Eduardo Sánchez, 1999). Walker però, nonostante il massacro ottenuto sul web (vedi la votazione media sull'imdb, pari a 3,2) insiste ed è già all'opera, sempre con Ashley Park protagonista, sul suo secondo lavoro dal titolo Double (attualmente in pre-produzione).
"Lo shampoo? Il mascara? Il profumo? La crema antirughe? La borsa? Le scarpe? Di questa creatura di sogno che appare ogni giorno su Instagram sappiamo tutto. Non si può tuttavia fare a meno di pensare che la sua carta igienica sia così discreta da non voler rivelare la sua marca." (Fabrizio Caramagna)
Trailer
F.P. 06/05/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 82'17") / Data del rilascio UK: 06/04/2021
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