Regia di Kurt Neumann vedi scheda film
Modesta produzione Universal realizzata in soli sei giorni, sfruttando materiale di recupero per le scene in esterni e colonne sonore già utilizzate in altre pellicole.
Sono trascorsi vent'anni da quando, nella misteriosa "stanza blu" di un castello, furono compiuti tre delitti. Per conquistare il cuore di un'affascinante ragazza e averla in sposa, tre contendenti decidono di passare una notte nella macabra stanza, dimostrando così il loro coraggio.
Dopo un inizio con colonna sonora riciclata da La mummia (Karl Freund, 1932) [1], un cast esemplare per l'epoca (con Lionel Atwill e una Gloria Stuart canterina in primo piano) dà avvio a un debolissimo thriller che si sviluppa in forma di "pièce teatrale" dietro lunghi, verbosi e inconcludenti dialoghi, con attori che agiscono ai minimi termini in location limitate da set elementari, opportunamente adattati come interni del castello. La buona atmosfera, valorizzata dal bianco e nero, è ben resa dalla solida regia del professionale Kurt Neumann. Ma anche con le più accondiscendenti simpatie verso un film d'antan è ben chiaro che qui l'Universal intenda sfruttare al box office, con minimo investimento economico, nomi di celebrità senza puntare a realizzare un film importante [2]. Girato in soli sei giorni con riprese esterne (e altra traccia sonora) recuperate da Geheimnis des blauen zimmers (1932), Secret of the blue room procede con il pilota automatico, diventando niente più che un innocua e insignificante pellicola che acquista valore per la sua importanza storica, per quanto cioè documento audiovisivo in grado di rendere sullo schermo ambientazioni d'epoca e volti caratteristici che hanno contribuito (altrove) a fare la "storia del cinema".
Curiosità
Secret of the blue room fa parte del pacchetto originale "Shock theatre" composto da 52 titoli Universal rilasciati in televisione nel 1957, seguito un anno dopo dal ciclo "Son of shock", composto da altri 20 film. (Fonte: imdb)
NOTE
[1] In realtà si tratta de "Il lago dei cigni" di Pyotr Ilyich Tchaikovsky, che a sua volta era già stato utilizzato in Dracula (Tod Browning, 1931).
[2] Dalle curiosità inserite nell'imdb, apprendiamo infatti che "secondo Ben Mankiewicz di TCM, questo era il film con il budget più basso della Universal per il 1933."
"Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d’attesa."
(Jules Renard)
Secret of the blue room (Kurt Neumann, 1933) - V.O.
F.P. 11/11/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 65'52")
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