Regia di Jonathan Demme vedi scheda film
E' davvero criminale pensare che un film così bello, importante, denso di significati (probailmente l'effettivo capolavoro di Demme) sia stato così fortemente penalizzato da diventare uno dei tanti invisibili gioielli sotterrati nell'oblio. Posso capire l'ostracismo americano (è sempre difficile fare i conti con la propria cattiva coscienza quando il messaggio è così chiaro e diretto, non si limita a documentare il passato, ma è politacamente orientato a proiettarlo nella realtà di ogni giorno - certamente non per le nefandezze narrate nel la storia, ma per i comportamenti davvero poco dissimili nei risultati finali che rappresentano il conflittuale rapporto fra bianchi e neri in quel paese) ma in Italia... Cosè che ha sopaventato? L'eccessiva lunghezza del film? l'insolita ottica visiva per una storia che parla di possessioni e di fantasmi con l'obiettivo di centrare altri e più alti bersagli? La mancanza di effetti speciali? O la sudditanza implicita che è ancora così presente e radicata? Il regista procede per sottrazione, non mostra scene da grandguignol, non è Mandingo insomma, ma i frequenti lampi che rischiarano il passato sono coì tremendi nella loro sinteticità da essere paragonabili a pugnalate profonde e improvvise che ti perforano l'anima e il cuore. Da vedere e rivedere. Un capo d'opera vertiginoso e visionario, una tragedia orrorifica densa di significati, una denuncia del razzismo e dell'intolleranza politicamente significativa e feroce, portata avanti con lucidità estrema, senza accomodamenti o mezze misure.una e
Appropriata
Va bene così, non ci sono cambiamenti da fare. anche la durata, con quel ritmo così disteso, è quella giusta, indispensabile per rendere pèiù lancinati le improvvise ferite che si aprono progressivamente nel dipanarsi degli eventi fra passato e presente...
La maschera della fierezza, del dolore e della determinazione. Una prova eccezionale nella quale si fondono la maturità dell'interpete, la necessità della denuncia e la rivendicazione ad ogni costo delle proprie origini
Misurato e attento.
Una gradita sorpresa, questa bellissima attrice alle prese con la difficile resa del personaggio chiave di Beloved, donna e bambina, fantasma e reincarnazione (indimenticabile l'ultima sconvolgente apparizione, nuda, in cinta e urlante sulla porta di quella casa durante l'esorcismo e le preghiere... Superiore ad ogni più rosea previsione se si considera l'insulsa, la scialba e incolore protagonista di "mission impossible 2", quasi uno sdoppiamento di personalità...
Perfetta. Significativamente lontana da ogni altro film del regista, con una scelta visiva perfettamente in linea con le tematiche e i ritmi lenti spesso squarciati dai pugnali del ricordo... l'impossibile futuro senza libertà, ma anche l'impossibile libertà senza futuro. Il ritratto di 4 indimenticabili personaggi femminili
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