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I delitti del rosario

Regia di Fred Walton vedi scheda film

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La recensione su I delitti del rosario

di alan smithee
6 stelle

PERSI A VENT’ANNI AL CINEMA…RECUPERATI TRENT’ANNI DOPO…IN RETE.

Nella Detroit di fine anni ’80, la comunità cattolica è sconvolta da quando un serial killer semina morte tra i prelati e le suore della diocesi: Le vittime vengono ritrovate decedute in modo violento, e con un rosario aggrovigliato tra le mani in segno do compimento di un percorso penitenziale.

Uno dei parroci della chiesa principale della diocesi, Padre Koesler, viene coinvolto nelle indagini in seguito alla scomparsa di alcuni prelati e suore laiche a lui molto vicini.

Anche a causa di questa sua posizione centrale nel corso delle indagini, l’uomo verrà in contatto con il colpevole, ma durante il sacramento della confessione: pertanto impossibilitato a riferire a chiunque del dialogo intrattenuto col folle omicida: che, si scoprirà a tempo debito, ha dalla sua alcune atroci attenuanti che se non riescono in alcun modo ad assolverlo, almeno consentono allo spettatore di comprenderne le folli gesta efferate nei confronti delle armate pacifiche del Messia.

Fred Walton, valido mestierante, è divenuto celebre e sarà ricordato probabilmente per un solo notevole film che fu il tesissimo noir “Quando chiama lo sconosciuto”. Tutto il resto dell’opera, dignitosa ma non fondamentale, sarà perso tra l’anonimato, ma I delitti del rosario - con i suoi inevitabili rimandi hitchcockiani legati al segreto del confessionale, e grazie alle sue atmosfere cupe assai suggestive ed inquietanti, tutte tendenti al marroncino, con cui viene rappresentato l’ambiente logistico della curia, con i suoi corridoi lunghi e spogli, il mobilio antico in legno massello - è sicuramente l’altra sua opera più riuscita.

Nel cast l’ottimo Donald Sutherland, e l’affezionato Charles Durning, presente spesso nell’opera del cineasta.

Un film che affronta dilemmi cruciali come l’essenza della confessione e del pentimento, e la tragedia del venire a sapere senza poter riferire, anche quando da quell’omissione dipendono e vengono compromesse le sorti di innocenti o comunque di altre vite umane.

 

 

 

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