Regia di Bonnie Hunt vedi scheda film
Film "sentimentale" un po' melenso, ma tutto sommato, guardabile.
In quel di Chicago, un giovane architetto Bob, è impegnato nella costruzione di un habitat più vivibile, per il gorilla che la moglie Elizabeth, famosa etologa, ha preso particolarmente a cuore. Tuttavia un brutto giorno, nel corso di un terribile incidente stradale, Elisabeth perde la vita e il suo cuore viene trapiantato a Grace, una ragazza italo-americana, che a causa della sua invalidante cardiopatia, ha sempre fatto una vita da reclusa. Il destino, manco a farlo apposta, fa incontrare Bob e Grace, ormai guarita, nel pub dove lei lavora.Tra i due, che all’inizio, ignorano la stranissima e improbabile coincidenza, scocca la scintilla dell’amore.A fare da sfondo una eterogenea e pittoresca comunità. Dopo qualche inevitabile incidente di percorso,la scoperta è naturalmente "destabilizzante", Bob si chiarisce le idee, prendendo coscienza, dei suoi sentimenti per Grace, cosi la raggiunge in Italia, dove ella si è recata, a seguito della drammatica “rivelazione” mentre lei, superando le sue paure, si apre finalmente a lui. Per chiudere Bob, conclude i lavori del giardino zoologico, che aveva avviato per amore della moglie, alla quale lo dedica in memoria. Si può classificare magnanimamente, come film sentimentale, ma in sostanza è un film melodrammatico, piuttosto melenso, sdolcinato e ovviamente inverosimile. Tuttavia sono apprezzabili dei siparietti coloriti, animati dagli attori di contorno. Molto, forse anche troppo folcloristica, la “tribù” che gravita intorno a Grace, da cartolina “vintage” la Roma immortalata dal regista, che fa da cornice all’happy-end. Niente di memorabile, ma si lascia seguire, tutto sommato, volentieri.
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